Antichi navigatori e traslocazione di marsupiali: il mistero di Sahul e le isole remote

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I ricercatori hanno trovato antiche ossa di marsupiali su un’isola dove gli animali non hanno mai vissuto. (Karen Brough/Shutterstock.com)

I primi abitanti del paleocontinente conosciuto come Sahul potrebbero aver esportato alcuni dei mammiferi più iconici della regione verso isole distanti centinaia di chilometri, suggerisce una nuova ricerca.

Composto da Australia, Tasmania, Nuova Guinea e altre isole vicine, Sahul è famoso per il suo cast di personaggi marsupiali, alcuni dei quali sembrano essere stati trasferiti in Indonesia 42.000 anni fa.

La ricerca mirava a stabilire come e quando gli esseri umani arrivarono per la prima volta in Australia. Gli autori dello studio hanno esaminato un riparo sotto roccia nelle isole Tanimbar, che si trovano tra il gruppo di isole conosciute collettivamente come Wallacea.

Wallacea forma una catena di pietre miliari tra il ripiano continentale del sud-est asiatico noto come Sunda e Sahul, facilitando la colonizzazione dell’Australia circa 50.000 anni fa. Tuttavia, il percorso seguito da questi primi viaggiatori attraverso la regione rimane oggetto di dibattito.

Il riparo sotto roccia, conosciuto come Elivavan, ha rivelato prove di occupazione umana in uno strato di sedimenti datato a 42.000 anni fa. La presenza umana in altre isole di Wallacea in quel periodo è nota, ma la posizione remota delle isole Tanimbar aveva sollevato dubbi sulla capacità degli esseri umani di raggiungerle durante il Pleistocene.

Secondo gli autori dello studio, gli antichi navigatori potrebbero aver utilizzato una tecnologia marittima semplice per diffondersi in gran parte di Wallacea, poiché molte delle isole della regione sono separate da mari stretti di meno di 50 chilometri.

Tuttavia, Tanimbar è distante più di 100 chilometri dall’isola più vicina, richiedendo una tecnologia marittima avanzata per essere raggiunta. La scoperta di ossa di marsupiali o macropodi a Elivavan è stata sorprendente, poiché non esistono registrazioni di questi animali nelle isole Tanimbar.

I ricercatori sospettano che i macropodi potrebbero essere stati portati da Sahul nel passato remoto e cacciati fino all’estinzione prima dell’arrivo dei primi europei nel XVII secolo.

La presenza di questi marsupiali solleva interrogativi su come siano arrivati sull’isola, sia attraverso mezzi naturali che antropogenici, e su cosa abbia causato la loro scomparsa successiva.

Le isole Tanimbar distano circa 250 chilometri dalla costa antica di Sahul, suggerendo che le avanzate imbarcazioni a vela che hanno portato gli esseri umani in zona potrebbero aver permesso l’esportazione di mammiferi dall’Oceania a Wallacea.

Attualmente, la prova più antica conosciuta di traslocazione di animali da parte degli esseri umani è il cuscus (Phalanger orientalis) recuperato da Matenbek, Nuova Irlanda, traslocato da Sahul e datato a 24.000 anni fa, spiegano gli autori dello studio.

Anche se non ci sono prove sufficienti per trarre conclusioni solide su come i marsupiali siano finiti a Tanimbar 42.000 anni fa, gli autori continuano dicendo: “Se i macropodi recuperati da Elivavan sono stati introdotti attraverso mezzi antropogenici, questo rappresenterebbe la prova più antica di traslocazione di animali da parte degli esseri umani.”

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Quaternary Science Reviews.