I coccodrilli e gli alligatori, specie antiche della Terra, non sono immuni ai problemi dei rettili moderni. Il coccodrillo cubano, in pericolo critico, ha l’habitat più piccolo tra i crocodiliani. Abitava solo due paludi a Cuba: la palude di Zapata a sud-ovest e la palude di Lanier sull’Isla de la Juventud. Tuttavia, dal 2008 non ci sono avvistamenti confermati nella palude di Lanier, suggerendo che ora si trovino solo nella palude di Zapata, in un’area di soli 300 chilometri quadrati.
Il coccodrillo cubano, noto come Crocodylus rhombifer, è stato storicamente lungo circa 6 metri, ma attualmente misura circa 3,5 metri. I maschi sono più grandi delle femmine e sono i più pesantemente corazzati tra i coccodrilli, con squamosali cornuti più evidenti rispetto ad altre specie.
Questi coccodrilli sono atletici e possono balzare dall’acqua per catturare uccelli o animali da alberi. Si nutrono di hutia, pesci, cervi e maiali selvatici, raggiungendo velocità fino a 35 chilometri all’ora. Attualmente, si stima che siano rimasti solo 2.600 coccodrilli cubani selvatici a Cuba.
Le principali minacce per la specie sono l’ibridazione con il coccodrillo americano, la caccia per le pelli e il cibo, e i problemi legati al cambiamento climatico. La temperatura del nido influisce sul sesso degli embrioni: temperature più basse producono maschi. L’aumento delle temperature potrebbe portare a generazioni future composte solo da femmine.
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