Risolto il problema di comunicazione con Voyager 1 nello spazio interstellare

La sonda spaziale Voyager 1 della NASA è rappresentata in questo concetto dell'artista che viaggia attraverso lo spazio interstellare
Voyager 1 è tornato, baby! (NASA/JPL-Caltech)

Negli ultimi mesi, Voyager 1, l’oggetto umano più distante, ha riscontrato problemi di comunicazione con la Terra. Gli scienziati hanno inizialmente ricevuto solo un incomprensibile linguaggio binario, mettendo a rischio la missione decennale. Tuttavia, grazie all’impegno e alla determinazione del team, è stato possibile individuare e risolvere il problema.

Il cuore della questione risiedeva nel Sistema di Dati di Volo (FDS), uno dei computer a bordo della sonda responsabile dell’elaborazione e della trasmissione dei dati scientifici e ingegneristici. A marzo, dopo aver inviato un segnale alla sonda, il team ha ricevuto una risposta contenente tutti i dati memorizzati nel FDS, compreso il codice danneggiato.

È emerso che un singolo chip difettoso stava compromettendo una parte della memoria e del codice del FDS. Considerata la distanza siderale di 24 miliardi di chilometri dalla Terra, la riparazione diretta del chip non era un’opzione praticabile. Di conseguenza, è stato necessario trasferire il codice danneggiato altrove e ristrutturare il sistema per garantirne il corretto funzionamento.

La comunicazione con Voyager 1 richiede tempi lunghi a causa della sua posizione a 22,5 ore-luce di distanza. Dopo aver inviato la correzione il 18 aprile, il team ha ricevuto una risposta positiva due giorni dopo, confermando l’efficacia dell’intervento. Questo successo ha rappresentato una svolta dopo mesi di intenso lavoro e incertezza.

Attualmente, il team sta completando la ristrutturazione del software FDS per consentire a Voyager 1 di riprendere la sua missione scientifica nello spazio interstellare, raccogliendo preziosi dati. Voyager 1 e il suo compagno Voyager 2 sono gli unici oggetti umani ad aver oltrepassato l’eliopausa, la regione di confine tra il vento solare e il vento interstellare.

Queste sonde hanno trasmesso dati alla Terra per anni e si prevede che continueranno a farlo per lungo tempo. Il sostegno finanziario pianificato dalla NASA per i prossimi anni testimonia l’impegno a mantenere viva la missione Voyager ben oltre il suo 50° anniversario nel 2027.