Un team di ricercatori ha recentemente annunciato di aver raccolto le prove statistiche più convincenti fino ad oggi riguardo all’esistenza del misterioso Pianeta 9 nel nostro sistema solare. Questa scoperta è stata possibile grazie allo studio di una popolazione di oggetti distanti e instabili che attraversano l’orbita di Nettuno.
Quando si tratta di individuare pianeti, la ricerca di esopianeti attorno ad altre stelle risulta essere più agevole rispetto alla scoperta di pianeti all’interno del nostro sistema solare. Gli astronomi utilizzano diversi metodi per individuare esopianeti, come il metodo di transito, che consiste nell’osservare i cali di luce quando un pianeta passa davanti alla sua stella ospite, o l’osservazione del barcollamento di una stella causato dai pianeti che le orbitano attorno.
Negli ultimi decenni, grazie a questi metodi e ad altri ancora, sono stati scoperti migliaia di esopianeti, mentre nel nostro sistema solare il numero di pianeti è rimasto stabile a otto. La scoperta dei pianeti all’interno del nostro sistema solare si è basata principalmente su due metodi: l’avvistamento visivo e l’osservazione di lievi perturbazioni nelle orbite di altri corpi celesti.
Ad esempio, Venere, Mercurio, Saturno, Giove e Marte sono stati individuati tramite avvistamenti visivi, mentre Urano è stato scoperto nel 1781 dall’astronomo William Herschel grazie all’osservazione di un oggetto luminoso che si spostava rispetto ad altre stelle. Nettuno, invece, è stato scoperto grazie alle osservazioni dell’astronomo e matematico Urbain Le Verrier, che notò delle discrepanze nell’orbita di Urano rispetto alle previsioni della fisica newtoniana.
Tuttavia, la ricerca di nuovi pianeti nel nostro sistema solare potrebbe non essere ancora conclusa. Nel 2015, due astronomi del Caltech hanno presentato prove che suggerivano la presenza di un grande oggetto con una forte attrazione gravitazionale oltre l’orbita di Nettuno, basandosi sull’osservazione di sei oggetti distanti raggruppati in modo insolito.
In un nuovo studio, il team di ricercatori ha esaminato gli oggetti a lungo periodo che attraversano l’orbita di Nettuno e ha scoperto che il loro punto di orbita più vicino al sole si trova a circa 15-30 unità astronomiche (UA), con un UA che corrisponde alla distanza tra il sole e la Terra.
Attraverso simulazioni dettagliate, il team ha verificato che un modello che include un pianeta massiccio oltre la regione di Nettuno spiega in modo più accurato lo stato stabile di questi oggetti rispetto alle simulazioni in cui il Pianeta 9 non era incluso. Nel modello sono state considerate anche altre variabili, come la marea galattica e l’influenza gravitazionale delle stelle vicine.
Nonostante l’interesse suscitato da queste scoperte, al momento non è ancora chiaro dove potrebbe essere situato il presunto Pianeta 9. Tuttavia, l’avvio operativo dell’Osservatorio Vera Rubin presto offrirà l’opportunità di testare in modo rigoroso le dinamiche descritte e tutte le altre prove raccolte fino ad oggi.
Questo nuovo capitolo nell’esplorazione del nostro sistema solare promette di svelare importanti segreti sulle regioni più remote e misteriose del nostro sistema solare. L’articolo dettagliato è stato pubblicato sul server di pre-stampa arXiv ed è stato accettato per la pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters.
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