Fino al 2016, circa l’80 percento delle emissioni di carbonio è attribuibile a soli 57 aziende, come riportato in un nuovo studio pubblicato dal think tank InfluenceMap. Utilizzando il Carbon Majors Database, il rapporto mette in luce una serie di stati nazionali, aziende a proprietà statale e società private coinvolte nell’estrazione di combustibili fossili e nella produzione di cemento, responsabile di almeno l’8 percento delle emissioni globali di CO2.
Le cinque entità che hanno emesso più CO2 nel mondo dal 2016 includono la produzione di carbone in Cina, la società petrolifera di stato saudita Saudi Aramco, il gigante energetico di stato russo Gazprom, il produttore di carbone indiano Coal India e la National Iranian Oil Company. Tra i primi 20 emettitori figurano anche aziende occidentali come Chevron, ExxonMobil, BP e Shell.
Secondo il rapporto di Carbon Majors, queste aziende sono responsabili del riscaldamento globale, dei fenomeni climatici estremi e dell’inquinamento atmosferico che minacciano la vita sulla Terra, causando danni agli oceani e alle foreste. Tzeporah Berman, Direttore del Programma Internazionale presso Stand.earth e Presidente del Fossil Fuel Non-Proliferation Treaty, ha sottolineato che queste aziende hanno tratto enormi profitti negando il problema climatico e ostacolando le politiche ambientali.
Le aziende continuano a investire nell’estrazione di combustibili fossili, nonostante le campagne pubblicitarie che promuovono un’impegno per la sostenibilità. Berman ha sottolineato la necessità di un’azione governativa e di una cooperazione internazionale per contrastare queste pratiche dannose e garantire una transizione equa verso fonti energetiche sostenibili.
Il rapporto evidenzia che i produttori nazionali rappresentano il 38 percento delle emissioni nel database, seguiti dalle entità a proprietà statale con il 37 percento e dalle società private con il 25 percento. Dal 2016, si è registrato un aumento significativo dei produttori statali e a proprietà statale, soprattutto nel settore del carbone asiatico.
Mentre Europa e Nord America hanno compiuto progressi nel ridurre l’uso del carbone, l’Asia, in particolare Cina e India, continua a guidare il settore del carbone. Il rapporto ha anche analizzato gli emettitori storici dal 1854 al 2022, rivelando che 122 produttori sono responsabili del 72 percento delle emissioni globali di CO2 da combustibili fossili e cemento dall’inizio della Rivoluzione Industriale.
Le principali entità che hanno contribuito storicamente alle emissioni includono la produzione di carbone in Cina, l’ex Unione Sovietica, Saudi Aramco, Chevron e ExxonMobil.
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