Moda sostenibile: pelle vegana nera dai batteri

Portafoglio in pelle tintura fai-da-te
L’eumelanina è il nuovo nero. (Tom Ellis/Marcus Walker/Imperial College London)

Un importante passo verso una moda sostenibile è stato compiuto dai ricercatori che, attraverso la modifica genetica dei batteri, sono riusciti a creare un’alternativa alla pelle vegana e priva di plastica in grado di tingere se stessa di nero. Questo innovativo metodo ha dimostrato il suo potenziale con la crescita di una scarpa completa (ad eccezione della suola) dai microbi personalizzati in soli due settimane.

La pelle, come molti altri materiali utilizzati nell’abbigliamento, ha un impatto ambientale significativo, spingendo i ricercatori a cercare alternative più sostenibili. Tra le sostanze più promettenti c’è la cellulosa batterica, prodotta da specifici batteri del genere Komagataeibacter, che secernono catene di glucosio auto-assemblanti in una rete di fibre resistente chiamata pellicola.

Le pellicole di cellulosa batterica non solo sono ottimi tessuti, ma possono anche essere prodotte rapidamente utilizzando scarti come la frutta marcia, riducendo così l’impatto ambientale. Tuttavia, finora gli scienziati hanno incontrato difficoltà nel trovare un metodo ecologico per colorare questi materiali, poiché la tintura chimica sintetica è uno dei processi più inquinanti nell’industria della moda, con i pigmenti neri tra i principali responsabili.

Scarpe in pelle che si tingono da sole
I ricercatori hanno fatto crescere questa scarpa dai batteri. Credito immagine: Tom Ellis/Marcus Walker/Imperial College London

Per superare questa sfida, i ricercatori hanno modificato geneticamente un ceppo di Komagataeibacter per produrre l’enzima tirosinasi, che catalizza la formazione del pigmento nero eumelanina. Questo pigmento, grazie alla sua scarsa solubilità in acqua, si è rivelato ideale per la tintura tessile, poiché è improbabile che si sciolga durante il lavaggio.

In un periodo di 14 giorni, il team ha fatto crescere cellulosa batterica in uno stampo a forma di scarpa utilizzando i microbi modificati, e successivamente, stimolando la produzione di eumelanina con una leggera agitazione, hanno ottenuto il materiale nero dall’interno. Inoltre, hanno creato un portafoglio nero tagliando e cucendo fogli di pellicola secernati dai batteri modificati.

Il professor Tom Ellis, autore dello studio, ha sottolineato l’importanza di questo successo per la biologia sintetica e la moda sostenibile, evidenziando che la cellulosa batterica è intrinsecamente vegana e richiede una frazione minima delle risorse necessarie per la produzione di pelli animali.

La cellulosa batterica, a differenza delle alternative a base di plastica, può essere prodotta senza petrolio e si degrada in modo sicuro e non tossico nell’ambiente. Inoltre, i ricercatori hanno dimostrato che i batteri possono produrre pigmenti in risposta alla luce blu, aprendo la strada alla possibilità di creare disegni e loghi sulle pellicole in modo innovativo.

Guardando al futuro, il team prevede di ingegnerizzare i batteri per produrre altri colori, come l’indaco già sintetizzato da alcuni ceppi di E. coli, aprendo così nuove prospettive per una moda più sostenibile. L’obiettivo è quello di collaborare con l’industria della moda per rendere più ecologica l’intera catena di produzione degli abiti che indossiamo.

Lo studio, che rappresenta un passo significativo verso una moda più sostenibile, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Biotechnology.

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