Storia delle eclissi solari: dal panico antico alla meraviglia moderna

Mentre il Nord America si prepara a meravigliarsi di un’eclissi solare totale il prossimo lunedì, l’unica cosa di cui gli spettatori devono preoccuparsi è come proteggere i propri occhi durante l’osservazione dell’evento.

Nell’antichità, le eclissi spesso provocavano panico e spargimento di sangue tra coloro che le osservavano dal suolo. Alcuni dei primi resoconti di questi spettacoli celesti provengono dalla Cina e risalgono a più di 4.000 anni fa. Le eclissi erano considerate presagi che predicevano il destino degli imperatori, un affare serio nei circoli reali che spesso portava a decisioni esecutive spietate.

Per esempio, i due astronomi di corte al servizio dell’Imperatore Chung K’ang furono decapitati per non essere riusciti a prevedere un’eclissi nel lontano 22° secolo a.C. Nell’antica Cina, si credeva che le eclissi fossero causate da un drago che mangiava il sole, da qui l’uso della parola “shi” per riferirsi a questi eventi, che significa anche “mangiare”. La gente comune rispondeva a queste occorrenze battendo i tamburi e facendo rumore nella speranza di spaventare il drago e salvare la luce del giorno.

Gli antichi Greci, come i cinesi, erano abili nel prevedere le eclissi, ma reagivano con paura ogni volta che si verificavano. Sovrani e monarchi si nascondevano durante le eclissi, temendo la collera degli dei, con alcuni che addirittura mettevano persone comuni sul trono nel tentativo di ingannare il cielo e deviare la punizione.

Nei tempi moderni, gli antichi Maya avevano una conoscenza avanzata dei cicli celesti e riuscivano a prevedere le eclissi utilizzando almanacchi e carte registrate nel Codice di Dresda. Nonostante ciò, interpretavano ancora le eclissi solari come il sole “rotto”, conducendo a rituali di sanguinamento per ripristinare la salute del sole.

Gli Aztechi, invece, credevano che il sole stesse venendo mangiato e scatenavano il caos durante le eclissi. La reazione generale a un’eclissi totale nel 1596 d.C. fu descritta dal missionario spagnolo Fray Bernardino de Sahagún, che scrisse che la gente diventava isterica, sacrificando chiunque trovassero con la pelle chiara o i capelli biondi nella speranza di evitare che i demoni scendessero dal cielo e divorassero tutti.

William Shakespeare ebbe l’opportunità di osservare un’eclissi solare totale nel cielo inglese il 7 marzo 1598. Quest’esperienza potrebbe aver influenzato la sua opera Re Lear, in cui si menziona: “queste ultime eclissi nel sole e nella luna non ci portano nulla di buono”, suggerendo che anche il Bardo fosse spaventato nel vedere il sole brevemente oscurato.

Per ulteriori informazioni sulla storia delle eclissi, puoi visitare Eclipse History | Total Solar Eclipse 2017.