I dinosauri sauropodi classici, noti per i loro lunghi colli e code, come Brachiosaurus, Apatosaurus e Diplodocus, sono stati presenze fisse nei musei scientifici fin dagli anni ‘800, simboli degli animali destinati all’estinzione. Tuttavia, recenti scoperte hanno riscritto la narrazione dei sauropodi condannati, concentrandosi sui Titanosauri, o rettili titanici, un gruppo meno conosciuto di dinosauri sauropodi.
I Titanosauri non solo hanno prosperato a lungo dopo l’estinzione dei loro cugini più famosi, ma sono stati grandi e dominanti su tutti e sette i continenti. Si sono difesi tra i dinosauri a becco d’anatra e cornuti di recente evoluzione, fino a quando un asteroide ha messo fine all’era dei dinosauri. Il loro notevole successo biologico potrebbe risiedere nella fusione delle migliori caratteristiche dei rettili e dei mammiferi, creando un modo di vita unico.
Originati nel periodo del Cretaceo inferiore, quasi 126 milioni di anni fa, i titanosauri si sono diffusi in tutto il mondo, viaggiando con i continenti che si separavano nel corso di milioni di anni. Con quasi 100 specie conosciute, i titanosauri costituivano più del 30% dei dinosauri sauropodi conosciuti, variando notevolmente in dimensioni, dai giganti come Argentinosaurus e Patagotitan ai più piccoli come Futalognkosaurus, Rinconsaurus e Saltasaurus.
I titanosauri iniziavano la vita relativamente piccoli, schiudendosi da uova non più grandi di pompelmi. I nidi fossilizzati in Argentina forniscono dettagli su come i titanosauri deponevano le uova e si prendevano cura dei piccoli. I piccoli titanosauri erano pronti a combattere fin dalla nascita, indicando un comportamento autonomo sin dai primi giorni.
Studi recenti hanno dimostrato che i titanosauri crescevano a tassi simili a quelli dei mammiferi come le balene, raggiungendo le loro enormi dimensioni adulte in poche decadi. Con temperature corporee tra 35 e 38 gradi Celsius, più alte di quelle dei coccodrilli e simili a quelle dei mammiferi moderni, i titanosauri avevano smisurati appetiti per le piante, come indicato dai modelli microscopici sui loro denti.
Se non fosse stato per l’impatto dell’asteroide 66 milioni di anni fa, i titanosauri avrebbero probabilmente continuato a prosperare in luoghi lontani come Madagascar, Romania, Nord America e persino in Antartide, invece sono stati tra le vittime dell’ultima estinzione di massa sulla Terra.
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