L’attrice Olivia Munn ha recentemente rivelato di essere stata diagnosticata con il cancro al seno luminal B nell’aprile del 2023, un evento che ha segnato l’inizio di un percorso di trattamento impegnativo. Dopo aver consultato il suo ginecologo, Munn ha appreso che il suo rischio a vita di sviluppare la malattia era del 37 percento, un dato che ha spinto i medici a prescriverle una serie di esami approfonditi.
Il cancro al seno luminal B è una forma particolarmente aggressiva e veloce nella sua crescita, caratterizzata dalla produzione eccessiva di proteine che favoriscono la proliferazione cellulare. Questo tipo di tumore è spesso positivo ai recettori ormonali per estrogeni e/o progesterone, con alti livelli di Ki-67 e la possibilità di essere positivo anche per HER2, un recettore proteico coinvolto nella crescita delle cellule tumorali.
Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC), circa il 10 percento dei casi di cancro al seno diagnosticati negli Stati Uniti è classificato come luminal B, un dato che sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza e prevenzione.
Sebbene non esistano fattori specifici che predispongono al cancro al seno luminal B, ci sono diversi elementi che possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia in generale, come l’età, la storia familiare di cancro al seno e la presenza di mutazioni genetiche come nei geni BRCA1 e BRCA2.
I sintomi del cancro al seno luminal B possono essere simili a quelli del cancro al seno in generale e includono cambiamenti nella texture della pelle, noduli, secrezioni anomale dal capezzolo e dolore persistente. È fondamentale prestare attenzione a questi segnali e sottoporsi a controlli regolari per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.
Il trattamento del cancro al seno luminal B dipende da diversi fattori, tra cui le caratteristiche specifiche del tumore, l’estensione della malattia e le condizioni generali del paziente. La medicina personalizzata gioca un ruolo sempre più importante nel definire le terapie più efficaci per ogni singolo caso, che possono includere chemioterapia, terapie ormonali, trattamenti mirati a HER2 e interventi chirurgici come la mastectomia bilaterale.
Nonostante la sua aggressività, il cancro al seno luminal B ha un tasso di sopravvivenza a cinque anni del 90,7 percento, il che sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce e di un trattamento adeguato.
È fondamentale consultare sempre professionisti sanitari qualificati per qualsiasi domanda o dubbio riguardo a condizioni mediche, poiché solo loro possono fornire consigli e indicazioni personalizzate per affrontare al meglio la malattia.
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