La sindrome di Rebecca: gelosia retroattiva e relazioni moderne

Uomo dai capelli castani con maglione rosso che guarda sospettosamente il telefono di una donna bionda in una camicia marrone
Forse spiare online l’ex del tuo partner non è una grande idea. (LightField Studios/Shutterstock.com)

Nel 1938, un nuovo libro fece la sua comparsa sugli scaffali: “Rebecca”. Questo romanzo narrava la storia di una giovane donna che sposa un ricco vedovo e si trasferisce nella sua tenuta, solo per essere tormentata psicologicamente dalla persistente devozione della famiglia e della società verso la prima moglie del marito. Sebbene fosse pura finzione, la tendenza a ossessionarsi per gli ex partner dei nostri attuali compagni può essere incredibilmente reale.

La sindrome di Rebecca, così denominata in riferimento al romanzo, ha recentemente suscitato un crescente interesse sui social media. Ma di cosa si tratta esattamente? Questo termine risale almeno agli anni ’70, anche se nel corso dei decenni ha subito variazioni nel suo significato. Negli anni ’80 e ’90, ad esempio, sembrava essere più un’espressione commerciale che un problema relazionale. Oggi, invece, la sindrome di Rebecca è definita come una forma di gelosia patologica verso l’ex del proprio attuale partner.

Radicalizzata dalla gelosia retrospettiva, questa sindrome porta gli individui a essere ossessivamente preoccupati dalle relazioni passate del proprio partner, anche in assenza di motivi razionali per la gelosia. Può manifestarsi in varie forme, dall’ossessione per l’ex del partner al confronto costante con loro, alimentando il timore che il partner possa preferire l’ex per vari motivi.

Questo tipo di gelosia può sfociare in comportamenti controllanti o invadenti, come il controllo dei messaggi del partner o il tentativo di isolare il partner dagli altri. Spesso, chi soffre di questa sindrome nutre pensieri di sospetto o paranoia riguardo al passato del partner, percependo l’ex come una minaccia per la relazione attuale.

Ma la sindrome di Rebecca, sebbene diffusa, continua a destare perplessità tra gli esperti del settore. Infatti, perché essere gelosi di una relazione passata che si sa essere conclusa? Le cause esatte di questa sindrome possono variare da individuo a individuo, ma uno dei principali fattori di rischio è la bassa autostima o la mancanza di fiducia in se stessi.

Collegato a ciò vi è il concetto di stile di attaccamento insicuro, che si basa sulla paura e sull’incertezza nelle relazioni. Questo approccio può portare a episodi di gelosia e ipervigilanza nei confronti della minaccia di essere rifiutati dal partner, alimentando la tendenza a cercare nel passato del partner le ragioni per presagire il fallimento della relazione attuale.

Sebbene la sindrome di Rebecca non sia considerata un disturbo mentale, è importante sottolineare che determinati problemi psicologici possono aumentare la probabilità di sperimentare gelosia retroattiva. Ad esempio, l’OCD o l’ansia possono manifestarsi sotto forma di ossessioni legate alle relazioni, contribuendo a intensificare questa forma di gelosia.

La sindrome di Rebecca non è un fenomeno nuovo, ma ha trovato nuova linfa vitale nell’era moderna. L’avvento dei social media e la facilità con cui possiamo accedere ai dettagli delle vite passate dei nostri partner hanno contribuito a alimentare questa forma di gelosia retroattiva.

Se si sospetta di soffrire della sindrome di Rebecca, è importante affrontare il problema con sincerità e comunicazione aperta. Riconoscere e ammettere di essere influenzati da questa gelosia è il primo passo per superarla. Inoltre, cercare di mantenere un atteggiamento positivo verso il presente e il futuro della relazione può aiutare a ridurre l’ossessione per il passato.

Infine, è fondamentale comunicare apertamente con il partner e cercare di comprendere le proprie emozioni e motivazioni. Evitare di cercare conferme nel passato del partner e concentrarsi sul presente può contribuire a superare la sindrome di Rebecca e a rafforzare la relazione.

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