Crisi ambientale nel Mar Rosso: affondamento nave e rischio inquinamento

il relitto della nave Rubymar nel Mar Rosso rilasciato dall'esercito statunitense.
Un’immagine del relitto della Rubymar recentemente rilasciata dall’esercito statunitense. (Comando Centrale degli Stati Uniti)

Una grave crisi ambientale si sta profilando nel Mar Rosso a seguito dell’affondamento di una nave cargo carica di enormi quantità di fertilizzante al largo della costa dello Yemen. La nave coinvolta è la Rubymar, con bandiera del Belize e di proprietà britannica, che trasportava circa 21.000 tonnellate metriche di fertilizzante solfato di fosfato di ammonio. L’affondamento è avvenuto il 18 febbraio per mano delle forze Houthi, che hanno utilizzato un missile balistico anti-nave, come riportato dal Comando Centrale degli Stati Uniti.

Oltre al pericolo di un eccesso di fertilizzante che potrebbe inquinare le acque circostanti, i gruppi ambientalisti mettono in guardia sul rischio di perdite di petrolio e inquinanti chimici che potrebbero danneggiare la vita marina. Julien Jreissati, Direttore del Programma di Greenpeace Medio Oriente e Nord Africa, ha sottolineato che senza un intervento immediato, la situazione potrebbe trasformarsi in una grave crisi ambientale.

L’affondamento della nave potrebbe causare ulteriori perdite di carburante dai motori e compromettere lo scafo, permettendo all’acqua di entrare in contatto con le migliaia di tonnellate di fertilizzante. Questo potrebbe portare al rilascio di sostanze dannose nel Mar Rosso, disturbando gli ecosistemi marini e innescando effetti a catena nella catena alimentare.

La situazione è complicata dal conflitto in corso nella regione, che potrebbe ostacolare gli sforzi di pulizia. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, stanno combattendo per il controllo dello Yemen contro l’Arabia Saudita. Il Mar Rosso è stato teatro di attacchi alle navi legate ad Israele, inclusa la Rubymar, a causa del supporto degli Stati Uniti e del Regno Unito a Israele.

Il Mar Rosso è una rotta commerciale chiave tra l’Europa e l’Asia, poiché funge da passaggio per il Canale di Suez. Gli Houthi hanno attaccato numerose navi nella regione, ma l’affondamento della Rubymar è considerato uno degli attacchi più significativi, anche per il rischio ambientale che comporta.

Il conflitto ha già causato una catastrofe umanitaria nella regione, con sofferenze e morti tragiche. Se si aggiunge una perturbazione dell’ecosistema, i gruppi ambientalisti avvertono che la crisi umanitaria potrebbe approfondirsi ulteriormente, con conseguenze devastanti per le specie marine e per le comunità costiere che dipendono da esse.

È fondamentale garantire un accesso immediato al sito del relitto per permettere agli esperti di rispondere alla situazione e di elaborare un piano di emergenza tempestivo, ha concluso Jreissati.

Links: