Una mutazione genetica collegata al lupus: un nuovo meccanismo di controllo scoperto

illustrazione della doppia elica del DNA, mutazione evidenziata da un punto luminoso
Il lupus non ha una cura, quindi i trattamenti attuali sono progettati per gestire i sintomi e ridurre al minimo i danni. (nobeastsofierce/Shutterstock.com)

La velocità e la voracità con cui il nostro sistema immunitario innato risponde agli invasori è grande – fino a quando non si rivolta contro di noi. Questo accade nelle condizioni autoimmuni come il lupus, e i ricercatori hanno cercato di capire meglio come il sistema perda così tanto controllo. In uno nuovo studio, non solo gli scienziati hanno identificato un nuovo meccanismo di controllo che può scatenare il lupus, ma lo hanno anche ricondotto a una singola mutazione genetica.

Il team, con sede presso l’Istituto Max Planck per la Biologia delle Infezioni, si è concentrato sul recettore Toll-like 7 (TLR7); questa è una proteina presente nelle cellule immunitarie che agisce come sensore per il materiale genetico di virus e batteri. Quando viene rilevato, il recettore scatena una risposta immunitaria.

Tuttavia, affinché questa risposta avvenga rapidamente e con la giusta intensità, le cellule immunitarie producono e degradano costantemente recettori per mantenere un numero equilibrato di essi. Troppi, e le cose possono andare storte, aumentando la possibilità che le cellule immunitarie reagiscano contro le cellule del proprio corpo e portino al lupus.

“Da esperimenti precedenti su topi svolti alcuni anni fa presso l’Università di Berkeley in California, sapevamo già che troppi di questi recettori sono un problema”, ha spiegato la leader del gruppo Olivia Majer in una dichiarazione.

Per capire come una cellula potesse finire con troppi recettori, Majer e il team hanno guardato alle molecole che li aiutano a degradarli. In questo modo, hanno identificato un complesso proteico chiamato BORC e hanno dimostrato che questo richiede un’altra proteina, UNC93B1, per degradare TLR7.

Né BORC né UNC93B1 erano stati precedentemente associati al lupus, ma grazie allo specialista del lupus Fabian Hauck e a un paziente presso l’Ospedale Universitario Ludwig Maximilian di Monaco, le scoperte del team sono state confermate; il paziente aveva una singola mutazione nel gene che codifica UNC93B1.

“Quando ho ricevuto la prima chiamata da Fabian Hauck, ho pensato che fosse troppo bello per essere vero”, dice Majer, “ma entro otto settimane di intenso lavoro congiunto, siamo riusciti a confermare che la mutazione in UNC93B1 era la causa del lupus di questo paziente”.

Si stima che il lupus colpisca almeno 5 milioni di persone in tutto il mondo. A causa dell’attacco del sistema immunitario ai tessuti del proprio corpo, può causare sintomi che vanno dalla stanchezza e rash cutanei a danni gravi ai polmoni e ai reni. L’attrice e cantante Selena Gomez è stata diagnosticata con lupus nella sua prima giovinezza e nel 2017 ha ricevuto un trapianto di rene a causa degli effetti della malattia.stimato

Si spera che identificando questo nuovo meccanismo e il ruolo di UNC93B1, il test per le mutazioni nella proteina potrebbe diventare una nuova parte del trattamento del lupus. Con ulteriori ricerche, potrebbe persino rappresentare un nuovo bersaglio terapeutico per ridurre al minimo o fermare i danni causati dalla malattia in primo luogo.

Lo studio è pubblicato sulla rivista Science Immunology.