Il fiume Ruki, poco conosciuto al di fuori dell’Africa, ha attirato l’attenzione dei ricercatori dell’ETH Zurigo per il suo colore scuro e la sua importanza globale. Come altri fiumi di acque nere, il Ruki deve il suo colore ai composti organici disciolti (DOC) nelle sue acque. La mancanza di sedimenti contribuisce anche al suo colore intenso. Il Ruki scorre in un territorio pianeggiante, quindi non solleva molti sedimenti, ma le forti piogge nella zona lavano i DOC dai materiali vegetali sul terreno della foresta, contribuendo al suo colore scuro. I ricercatori hanno istituito una stazione di monitoraggio per esplorare la chimica del fiume e hanno scoperto che il Ruki ha quattro volte più DOC per litro rispetto al fiume in cui si unisce e 1,5 volte più del Rio Negro. Questo rende il fiume un importante serbatoio di carbonio, ma al momento le emissioni di CO2 sono relativamente alte ma non dissimili da altri fiumi tropicali. Tuttavia, le modifiche al bacino idrografico del fiume potrebbero rappresentare una minaccia per il pianeta, quindi è importante preservare l’equilibrio del Ruki.
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