Scoperte due nuove specie di riccioli pelosi nel Vietnam e a Sumatra

Carino piccolo animale marrone peloso su un tronco con un lungo muso simile a quello di una talpa.

Hylomys maxi, avvistato in natura a Fraser’s Hill, Pahang, Malaysia, è una delle tre sottospecie precedenti a cui è stato conferito lo status di specie completa. (David Awcock)

Due nuove specie di riccioli pelosi sono state scoperte dai ricercatori nelle foreste del Vietnam e del nord di Sumatra. Questi adorabili mammiferi, chiamati gimnuri, sono simili ai toporagni, con pelliccia marrone morbida e musi appuntiti. Attivi sia di giorno che di notte, si nutrono di insetti e frutta.

Le due nuove specie, chiamate Hylomys vorax e H. macarong, sono endemiche del Vietnam e dell’Ecosistema Leuser nel nord di Sumatra, una foresta pluviale tropicale in pericolo. Gli scienziati hanno identificato le specie utilizzando esemplari fisici e campioni di tessuti provenienti da collezioni di musei. Questi esemplari erano stati conservati per decenni prima di essere esaminati per l’identificazione. Le nuove tecniche genomiche consentiranno di identificare ulteriori nuove specie in futuro.

H. macarong è stato chiamato così in onore di una parola vietnamita per vampiro, a causa dei denti lunghi simili a zanne dei maschi. La seconda specie, Hylomys vorax, è più piccola e ha una coda completamente nera. Si trova solo sulle pendici del Monte Leuser nel nord di Sumatra.

Nonostante la loro piccola taglia, queste nuove specie sono cacciatori esperti. Si nutrono di avanzi di prosciutto, cocco, carne e noci. Le osservazioni sul campo suggeriscono che costruiscono i loro nidi in cavità e si riparano mentre cercano cibo tra le radici degli alberi, tronchi caduti, rocce, aree erbose, sottobosco e lettiera di foglie.

Le altre tre specie precedentemente considerate sottospecie di Hylomys suillus sono state elevate a proprie specie chiamate H. dorsalis, H. maxi e H. peguensis. Queste scoperte dimostrano che ci sono ancora mammiferi non scoperti nel mondo, soprattutto tra gli animali notturni più piccoli che possono essere difficili da distinguere l’uno dall’altro.

Lo studio è stato pubblicato nel Journal of the Linnean Society.

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