Il telescopio spaziale James Webb (JWST) ha condotto uno studio sul più recente resto di supernova nella nostra galassia, utilizzando una fotocamera diversa rispetto alle precedenti osservazioni. Questo ha permesso di affrontare alcune delle domande che erano state sollevate in precedenza e ha rivelato uno specchio cosmico gigante mai visto prima. L’ultima volta che l’umanità ha assistito a un’esplosione di supernova nella nostra galassia è stata nel 1604, ma ce ne è stata almeno una successiva che è stata persa. Questa esplosione è avvenuta a 11.000 anni luce di distanza nel Braccio di Perseo della Via Lattea e la luce ha raggiunto la Terra negli anni ’80 o ’90 del 1600. Nonostante la disponibilità del telescopio, nessuno ha notato questa esplosione, forse a causa di distrazioni o mancanza di attenzione. Questo è sorprendente perché la posizione dell’esplosione è così alta nel cielo settentrionale che non tramonta mai dall’Europa settentrionale. Gli astronomi hanno poi scoperto il resto di supernova noto come Cassiopeia A, che ha una conchiglia espansa di gas. Questo resto è stato studiato in diverse lunghezze d’onda, tra cui radio, raggi X e infrarosso. JWST ha rivelato una caratteristica chiamata il Mostro Verde, che è visibile solo nell’infrarosso. Nonostante le precedenti osservazioni, gli astronomi avevano ancora molte domande e quindi hanno utilizzato una fotocamera diversa, chiamata NIRCam, per condurre uno studio più recente. Questo ha permesso di vedere dettagli della stella morente che si è completamente frantumata durante l’esplosione, lasciando filamenti simili a frammenti di vetro. NIRCam ha anche rivelato bolle o buchi misteriosi, che sono più deboli rispetto alle osservazioni precedenti. Inoltre, è stata individuata una macchia chiamata Baby Cas A, che è stata generata dal resto di supernova. Baby Cas A è un “eco di luce”, dove la radiazione emessa dall’esplosione ha riscaldato una zona di polvere in modo che emetta radiazioni a lunghezze d’onda vicine all’infrarosso. Questa macchia si trova a circa 170 anni luce dietro Cassiopeia A e la sua luce ha impiegato 340 anni per raggiungerci. Inoltre, sono visibili diversi piccoli echi di luce. Queste nuove osservazioni hanno fornito una visione trasformativa su come la stella sia esplosa e hanno rivelato dettagli che non erano stati individuati in precedenza.
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