I cani domestici senza persone: un futuro possibile?

Fotografia di una mano umana (destra) che tiene la zampa di un cane marrone (sinistra)

Immagina un mondo in cui i cani sono liberi dalla mano guida della selezione e cura umana. (Annabell Gsoedl/Shutterstock.com)

I cani domestici possono cavarsela senza le persone? Questa è una domanda che molti di noi si sono posti. Secondo le statistiche, circa l’80% dei cani nel mondo vive una vita indipendente e vagabonda, offrendoci alcuni indizi su come potrebbero sopravvivere senza di noi. I cani sono considerati la specie domestica di maggior successo sulla Terra e si sono evoluti sotto il nostro sguardo vigile. Grazie all’allevamento selettivo, sono state create oltre 400 razze di cani con caratteristiche fisiche e comportamentali uniche. In passato, i cani venivano allevati principalmente per svolgere ruoli funzionali come pastori, cacciatori e guardiani. Tuttavia, negli ultimi 200 anni, l’amicizia tra cani e umani è diventata sempre più importante, con un’enfasi maggiore sull’aspetto estetico. Gli allevatori hanno un ruolo cruciale nella selezione delle caratteristiche desiderabili, ma alcune di queste possono avere seri impatti sulla salute e sulla felicità dei cani. Ad esempio, i cani con il muso schiacciato possono avere difficoltà a respirare e sono più inclini a problemi cutanei, oculari e dentali rispetto ai cani con musi più lunghi. Inoltre, molti cani moderni dipendono dall’intervento medico umano per riprodursi, come nel caso dei Bulldog Francesi e dei Chihuahua che richiedono frequentemente un parto cesareo. Sebbene i cani domestici possano beneficiare della compagnia umana, alcuni vivono vite isolate e controllate, con poca autonomia per prendere decisioni. Ma cosa succederebbe se i cani fossero liberi dalla nostra influenza? Le razze che dipendono pesantemente da noi per cibo, riparo e assistenza sanitaria avrebbero difficoltà ad adattarsi e molti non sopravvivrebbero senza il nostro supporto. Tuttavia, la maggior parte dei cani nel mondo vive in libertà e coesiste con gli esseri umani, dipendendo dalle risorse create dall’uomo come discariche e distribuzione di cibo. Senza di noi, entrerebbe in gioco la selezione naturale e i cani che mancano di tratti essenziali per la sopravvivenza diminuirebbero gradualmente. Le dimensioni del cane influenzano il suo fabbisogno calorico, la regolazione della temperatura corporea e la suscettibilità ai predatori, quindi i cani estremamente grandi o piccoli sarebbero svantaggiati. Inoltre, i cani che sono troppo timidi per esplorare nuove aree avrebbero difficoltà a sopravvivere. Nel tempo, le razze distinte di cani svanirebbero e si svilupperebbe un aspetto uniforme di “cane del villaggio”, simile ai cani dei villaggi indigeni remoti dell’Australia e del Sud-Est asiatico. Questi cani avrebbero una taglia media, una struttura equilibrata e pellicce corte di vari colori. A lungo termine, i cani tornerebbero a uno stile di vita selvatico simile a quello dei canidi, adottando comportamenti sociali e alimentari simili ai loro parenti selvatici come i dingo dell’Australia. Tuttavia, questa transizione sarebbe più fattibile per alcune razze, come quelle da pastore e quelle che già vivono in modo indipendente in natura o come cani del villaggio. Alcuni esperti suggeriscono di preparare i nostri cani per un futuro senza persone, dando loro più autonomia e quindi più felicità. Riflettendo su come i cani potrebbero vivere senza di noi, è importante chiedersi se le nostre azioni nei loro confronti sono sostenibili e fedeli alla loro natura. Forse possiamo trovare modi per migliorare le loro vite anche con la nostra presenza.

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