Due studi recenti hanno evidenziato la mancanza di sistemi adeguati per studiare le tempeste solari di grande entità, che si verificano durante il massimo solare, il picco di attività del Sole nel ciclo di 11 anni. Le tempeste solari sono eventi comuni, ma di solito non rappresentano una preoccupazione, se non per gli appassionati di aurore boreali o per i possibili problemi alle reti elettriche e alle comunicazioni radio. Tuttavia, tempeste di grande entità possono causare danni significativi. L’Evento di Carrington, avvenuto nel 1859, è stato uno dei più famosi. Questa tempesta ha causato aurore boreali molto luminose e ha temporaneamente reso inutilizzabili le linee telegrafiche dell’epoca. Studi successivi hanno rivelato tempeste geomagnetiche ancora più grandi, che potrebbero avere conseguenze molto più gravi oggi, considerando la nostra dipendenza dal GPS e dalla rete elettrica. Un’analisi della tempesta di Chapman-Silverman del 1872 ha confermato che era più forte di quanto si pensasse inizialmente. Ciò dimostra che tempeste di questa portata si sono verificate almeno tre volte negli ultimi due secoli. Questi eventi meteorologici spaziali rappresentano un rischio significativo per la società moderna. Un altro studio ha evidenziato la necessità di una rete di rilevatori più densa per comprendere meglio gli effetti locali delle tempeste solari. Attualmente, la mancanza di rilevatori adeguati potrebbe portare a una sottovalutazione delle perturbazioni magnetiche locali e a una scarsa preparazione. Una rete più densa potrebbe fornire avvisi locali e proteggere meglio le infrastrutture vulnerabili. In sintesi, le tempeste solari di grande entità possono causare danni significativi, si verificano più spesso di quanto si pensasse e richiedono una migliore rilevazione per ulteriori studi.
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