Il mistero delle dimensioni del Sole: nuove scoperte svelano una sorpresa

Il sole è visto in rosso e giallo con una superficie turbolenta o rossi più chiari e più scuri e alcune zone attive in giallo

Nuove ricerche suggeriscono che il Sole sia leggermente più piccolo rispetto alla stima ufficiale. (NASA/SDO/AIA)

I corpi celesti, nonostante siano spesso considerati perfette sfere o masse puntiformi, in realtà possono avere superfici irregolari o confini poco definiti. Nel caso delle stelle, il Sole è quella che conosciamo meglio, ma sembra che non lo conosciamo così bene come pensavamo. Diversi metodi per misurare la sua dimensione non concordano su un singolo valore.

Il raggio ufficialmente accettato del Sole è di 695.700 chilometri, stabilito nel 2015 dall’Unione Astronomica Internazionale. Questa misura è ottenuta osservando la fotosfera, lo strato più profondo dell’atmosfera solare, che è ciò che consideriamo generalmente come la superficie del Sole e viene utilizzato nei modelli.

Tuttavia, esistono altri metodi per misurare la dimensione del Sole. In un nuovo studio, i ricercatori Takata e Gough hanno utilizzato l’asteroseismologia, osservando il movimento delle onde all’interno del Sole, per stimare la sua dimensione. Queste oscillazioni solari sono così precise che possono essere utilizzate per fare stime delle proprietà generali del Sole.

Nel loro studio, Takata e Gough hanno analizzato le onde p, che attraversano l’intero Sole, compreso il suo nucleo. Questo metodo fornisce una misura dell’intero Sole, a differenza delle onde f, che sono molto vicine alla superficie e sono state utilizzate in passato per stimare il raggio.

I risultati dello studio indicano che il raggio del Sole potrebbe essere leggermente più grande dello 0,01% rispetto al valore ufficiale della fotosfera. La differenza è piccola ma potrebbe avere implicazioni significative per le analisi ad alta precisione condotte sul Sole e per il modello attuale della stella.

Non è ancora chiaro perché i metodi delle onde e i metodi visivi diano risultati diversi. Una possibile spiegazione potrebbe essere legata al ciclo solare, che influisce sull’attività e sulla luminosità del Sole ogni 11 anni. Potrebbe essere che il ciclo abbia un impatto maggiore sulla superficie e sulla fotosfera, alterando le misurazioni, ma potrebbe anche essere un fenomeno più profondo che influisce anche sulle onde p.

Questo studio conferma la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio il Sole e risolvere i suoi misteri. Piccole variazioni nel raggio solare possono influenzare anche altre discipline oltre all’astronomia, come lo studio dei neutrini solari, che forniscono informazioni sulla fisica nucleare e sono sensibili alla dimensione del Sole.

In conclusione, il raggio del Sole potrebbe essere leggermente più grande di quanto precedentemente stimato, secondo uno studio che utilizza metodi diversi per misurare la sua dimensione. Questo solleva nuove domande e richiede ulteriori ricerche per comprendere appieno la nostra stella. Lo studio è stato pubblicato in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

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