Un nuovo studio ha fornito nuove informazioni sull’evoluzione dell’ecolocazione nelle balene dentate e nei delfini. I ricercatori hanno analizzato una vasta collezione di fossili di Xenorophidae, una famiglia estinta di animali simili alle balene e ai delfini attuali. Hanno scoperto due specie appartenenti al genere Xenorophus, tra cui una completamente nuova per la scienza. Queste creature vivevano nelle acque dell’America del Nord orientale circa 25-30 milioni di anni fa e avevano caratteristiche simili ai moderni delfini, come la lunghezza di circa 3 metri. Le chiavi per l’evoluzione dell’ecolocazione si trovano nelle somiglianze tra questi antichi odontoceti e i loro parenti moderni, principalmente nelle strutture delle mascelle e intorno alle narici. Come le balene e i delfini attuali, Xenorophus aveva asimmetria nel cranio vicino alle narici, che consente ai discendenti di produrre suoni ad alta frequenza. Inoltre, avevano una piega distintiva del muso, con il muso spostato e ruotato di diversi gradi verso sinistra. Questa struttura aiuta a condurre le onde sonore all’orecchio interno, consentendo di individuare la provenienza del suono. Anche se Xenorophus potrebbe non essere stato altrettanto bravo come le balene e i delfini attuali a produrre e udire suoni ad alta frequenza, rappresenta comunque un punto di transizione chiave nell’evoluzione dell’ecolocazione. Gli scienziati ritengono che questa scoperta dimostri l’importanza dell’asimmetria nell’adattamento a diversi ambienti e che dovrebbe essere attentamente indagata nei fossili. Il team di ricerca sta pianificando di cercare la piega del muso in altri odontoceti per determinare se questa caratteristica era diffusa. Lo studio è stato pubblicato su Diversity.
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