I bombi svolgono un ruolo cruciale nell’impollinazione delle colture agricole, ma uno studio recente ha rivelato che non sono in grado di rilevare concentrazioni letali di pesticidi nel nettare. Questo mette a rischio sia la loro salute che l’impollinazione delle colture.
I ricercatori dell’Università di Oxford hanno condotto tre esperimenti per indagare se le api possono rilevare il nettare contaminato da pesticidi. Nel primo esperimento, le api sono state esposte a una soluzione zuccherina contenente chinina, un composto amaro. Le api hanno evitato questa soluzione a alte concentrazioni, dimostrando di poter percepire l’amarezza.
I successivi due esperimenti hanno utilizzato una soluzione di nettare simile a quella del colza, contaminata con diverse concentrazioni di pesticidi neonicotinoidi e sulfoximine. Nel secondo esperimento, i ricercatori hanno utilizzato l’elettrofisiologia per rilevare l’attività dei neuroni nei recettori del gusto delle parti boccali delle api. Hanno scoperto che le risposte dei neuroni erano le stesse, indipendentemente dalla presenza di pesticidi nel nettare. Ciò suggerisce che le api non hanno i meccanismi per rilevare i pesticidi.
Nel terzo esperimento, uno studio comportamentale, le api non hanno evitato l’esposizione ai pesticidi e hanno consumato la stessa quantità di cibo, anche a concentrazioni nocive. Questo indica che le api non sono in grado di evitare di consumare nettare contaminato da pesticidi sul campo.
Gli effetti negativi dei pesticidi sulle api possono essere dannosi nel lungo termine. Studi precedenti hanno dimostrato che i pesticidi a base di glifosato possono danneggiare la visione dei colori e la memoria a lungo termine delle api. Altri studi hanno evidenziato che i pesticidi utilizzati nello studio attuale possono interferire con la capacità delle api di camminare.
I ricercatori sperano che queste scoperte possano portare a modifiche nelle formulazioni dei pesticidi per aiutare i bombi a evitare le colture trattate. Potrebbe essere utile sviluppare un composto non tossico che abbia un sapore sgradevole per le api e che possa essere utilizzato come “deterrente per le api” sulle colture trattate con pesticidi che non richiedono l’impollinazione da insetti.
Questo studio è stato pubblicato su eLife e sottolinea l’importanza di considerare il rischio che i pesticidi rappresentano per le api quando vengono utilizzati sulle colture all’aperto.
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