Secondo il geologo Reidar Müller dell’Università di Oslo, molte persone credono erroneamente che il petrolio sia fatto dai dinosauri. Tuttavia, questa credenza diffusa non corrisponde alla realtà. Il petrolio, infatti, si forma da trilioni di minuscole alghe e plancton che sono morti e si sono accumulati sul fondo del mare, seppelliti da strati di sedimenti nel corso di milioni di anni. In un ambiente ad alta pressione e basso contenuto di ossigeno, queste alghe e plancton vengono “cotte” e si trasformano nel petrolio nero che conosciamo. Successivamente, il petrolio si muove verso l’alto fino a quando non incontra una roccia impermeabile, che impedisce la sua migrazione e richiede l’estrazione da parte dell’uomo o il rilascio in seguito a disastri naturali.
È improbabile che i dinosauri marini o i T. Rex, che potrebbero essere finiti sul fondo dell’oceano dopo la morte, si siano convertiti in petrolio. Questo perché la conversione della materia organica in petrolio richiede un ambiente privo di ossigeno. I dinosauri sarebbero stati presto consumati da creature acquatiche più piccole e le loro ossa si sarebbero decomposte molto prima di poter essere sepolte. Questo spiega perché non troviamo ovunque le ossa dei dinosauri, se mai avessero effettivamente esistito.
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