Da migliaia di anni si verificano segnalazioni di strane luci o oggetti nel cielo, alcuni dei quali potrebbero essere chiamati oggetti volanti non identificati (UFO) dalle menti moderne. I primi riferimenti a eventi insoliti risalgono tra il 223 e il 91 a.C., con resoconti greci e romani che descrivono fuoco nel cielo, voragini e soli notturni nel cielo. Analizzando questi resoconti, si è scoperto che si allineano perfettamente con i cicli aurorali di 11 anni, spiegando probabilmente ciò che avevano visto. Altri resoconti dal 218 a.C. al 65 d.C. parlano di scudi rotondi (probabilmente bolidi) e lance infuocate che solcano il cielo, o navi nel cielo, forse il risultato di una nuvola o di un miraggio. Nessuno di questi resoconti parla degli eventi in termini di alieni, ma piuttosto descrivono probabilmente meteoriti, uccelli o altri fenomeni naturali. Quindi, quando è emersa per la prima volta l’idea che potesse esistere vita su altri pianeti? Nel V secolo a.C., i filosofi Leucippo e Democrito svilupparono l’atomismo, l’idea che l’universo sia composto da piccole parti indivisibili che si muovono e si uniscono per formare oggetti e mondi. Democrito credeva che ci fosse un’offerta infinita di queste particelle e ipotizzò che ci fosse un numero infinito di mondi. Questa visione, sebbene sorprendentemente moderna, era radicata nell’epoca in cui non si sapeva ancora che le stelle erano altri soli e queste “altre terre” non venivano viste come occupanti il cielo, ma come universi paralleli. La filosofia aristotelica respinse l’idea di molti mondi, mentre la religione soffocò qualsiasi idea scientifica che non dipingesse Dio come onnipotente. Tuttavia, nel 1439-40, Nicola Cusano scrisse un libro influente che conteneva l’idea che la vita potesse esistere in forme superiori nelle regioni solari e stellari. Questo potrebbe essere considerato il primo riferimento all’idea di alieni che vivono su altri mondi nel cosmo. Ma dove si trovano esattamente?
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