Più di 600 persone hanno avuto l’opportunità di orbitare intorno al pianeta, ma solo tre di loro hanno perso la vita nello spazio. La curiosità su cosa accadrebbe al corpo umano se fosse esposto al vuoto dello spazio è stata alimentata anche dai media popolari, anche se spesso le rappresentazioni sono errate. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il corpo non esplode e gli occhi non sporgono fuori dalle orbite. Inoltre, non diventi immediatamente un blocco di ghiaccio appena ti togli il casco e, nonostante l’energia solare che potrebbe cuocerti, non bruci a morte. La morte nello spazio senza una tuta sarebbe meno drammatica e, si spera, meno dolorosa rispetto ad altri scenari. Tuttavia, è importante ricordare che anche gli astronauti con la tuta sono esposti a rischi significativi. Le principali cause di morte nello spazio senza una tuta sono la mancanza di pressione atmosferica adeguata e la mancanza di ossigeno. La mancanza di pressione provoca l’evaporazione dei liquidi corporei a temperature molto basse, il che significa che la pelle, la bocca e gli occhi si vaporizzano rapidamente. Inoltre, la mancanza di pressione può causare la formazione di bolle nei fluidi corporei, che potrebbero spostarsi nel sangue e causare emboli. Nonostante ciò, anche se il corpo si gonfiasse fino al doppio delle dimensioni normali, la pelle è abbastanza elastica da non rompersi. È importante non trattenere il respiro, poiché l’aria nei polmoni si espanderebbe durante la decompressione e potrebbe farli scoppiare. La mancanza di ossigeno è un altro fattore critico. Senza aria respirabile, si perderebbe conoscenza in circa 15 secondi e si potrebbe rimanere vivo per un altro minuto circa. Se per miracolo si venisse salvati in quel lasso di tempo, si dovrebbe affrontare anche la pericolosa radiazione solare. La luce ultravioletta causerebbe scottature gravi, mentre i raggi X danneggerebbero il DNA, aumentando il rischio di sviluppare il cancro. Pertanto, è fondamentale indossare sempre la tuta spaziale e assicurarsi di chiuderla correttamente prima di uscire dalla camera di decompressione.
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