I lupini, questi piccoli legumi dalla forma rotonda che ispirano simpatia sia dal colore che dal nome, sono in realtà dei grandi alleati della salute dell’uomo. Sono stati appena terminati una serie di studi che mettono in luce le loro ragguardevoli proprietà benefiche, nutrizionali e terapeutiche. I lupini contengono il 35/40% di proteine, molto più di piselli, soia e fagioli, ed è stato da tempo appurato che ha notevoli effetti benefici sul colesterolo e sulla pressione sanguigna, ma ora, grazie alle ricerche effettuate dall’Università degli Studi di Milano del Prof. Marcello Duranti, è appurato che sono in grado di abbassare la glicemia, ovvero lo zucchero nei vasi sanguigni, anche se in passato è stato proposto un metodo alquanto singolare.
Il lupino è resistente alle trasformazioni genetiche, ha un buon sapore e una forma gradevole da vedere ed è privo di componenti simil-ormoniche. “Sono le proteine del lupino a possedere le caratteristiche più importanti, infatti una di queste, la gamma-conglutina, riduce lo zucchero nel sangue se assunta anche in dosi di pochi grammi al giorno. Queste proprietà rendono il legume un componente ottimo nella dieta di persone diabetiche” espone il professor Marcello Duranti. I risultati sono eccellenti: un’alimentazione sana con assunzione regolare di lupini comportano una riduzione dell’incremento del peso corporeo e soprattutto una riduzione degli zuccheri nel sangue.
Esistono diverse specie di lupini: l’albus (lupino bianco/giallo mediterraneo), l’angustifolius (Australiano) ed il ltueus (che cresce quasi ovunque). Alcune specie di lupini, oltre alla riduzione degli zuccheri nel sangue, consiste nel freno ileale, ovvero un meccanismo intestinale che porta alla contrazione gastrica, all’appetito ridotto ed alla perdita di perso, cosa che il lupino è in grado di provocare. I lupini servono a qualsiasi cosa: ci si ricava una varietà di farina senza glutine, ci si può fare il gelato, il caffè e la pasta, e dagli antichi romani erano utilizzati come parte centrale della loro dieta. Conviene dunque iniziare a mangiarne un po’, ovviamente senza esagerare.