L’Italia sarà ancora una volta in prima fila per il progetto ESA sul monitoraggio degli asteroidi e dei meteoriti che si avvicinano costantemente al nostro Pianeta, costituendo qualche minaccia di tanto in tanto (ovviamente, almeno per il momento, sono scongiurati scenari alla “Armageddon”, ma molte nazioni stanno preparando dei piani per prevenire eventuali problematiche con qualche grosso asteroide). Recentemente sono state presentate nuove tecnologie ed iniziative all’ESRIN di Frascati, in collaborazione con l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea. C’è in particolar modo una collaborazione molto importante tra la SpaceDyS, centro di coordinamento degli oggetti vicini alla Terra in Italia, e la spagnola Elecnor Deimos, ed il progetto coinvolge anche molti ricercatori italiani, Istituto Nazionale di Astrofisica.
Uno dei progetti più importanti di questa collaborazione tra Italia ed Europa riguarda i telescopi Fly-Eye, (occhio di mosca) da distribuire in tutto il mondo al fine di monitorare meteoriti ed asteroidi di piccola dimensione che ogni mese sfrecciano nelle vicinanze del nostro Paese e del nostro Pianeta, causando spesso la formazione di lunghe e rumorose scie luminose. Questo progetto, voluto fortemente dall’Agenzia Spaziale Italia,a ASI, potrebbe essere avviato già tra qualche anno, una volta in cui la rete di monitoraggio sarà approvata ed i primi prototipi sistemati in punti strategici della Terra. SpaceDys si occuperà di software per studiare quali sono le dinamiche e le orbite di eventuali asteroidi minacciosi. Ogni anno l’ESA scopre circa 1000 asteroidi, alcuni molto piccoli, altri grandi diverse migliaia di chilometri: si tratta di un rischio reale, al momento non c’è nessun impatto certo, ma la Terra è stata colpita in passato da grossi asteroidi, ed è bene che siano pronte delle contromisure, nel caso in cui nei prossimi anni venga osservato un asteroide indiziato con qualche potenziale rischio. Capita assai spesso che qualche asteroide di grossa taglia transita vicino alla Terra, come nel caso di 2014RC, che potete leggere QUI, o come nel caso di un altro asteroide scoperto da ricercatori russi, potete leggere la notizia QUI.