Mistero della polio a Wuhan: collegamenti con ceppi di poliovirus del passato

Un'indagine scientifica rivela possibili legami tra un caso di polio del 2014 e ceppi di PV storici

Prima che Wuhan diventasse famosa come epicentro della pandemia di COVID-19, un bambino di quattro anni nella Cina centrale contrasse la polio da una fonte sconosciuta. Recentemente, i ricercatori di Parigi hanno fatto una scoperta sorprendente collegando questa infezione a un ceppo di poliovirus (PV) utilizzato per scopi di ricerca dagli anni ’50. Questo ceppo potrebbe essere sfuggito da un laboratorio prima di infettare il bambino.

È importante sottolineare che gli autori dello studio non affermano categoricamente che questo caso sia il risultato di una fuga di laboratorio, poiché mancano dati sufficienti per determinare l’origine dell’infezione. Inoltre, non ci sono prove che il virus del bambino abbia avuto origine a Wuhan o in Cina, anche se è stato analizzato e sequenziato presso l’Istituto di Virologia di Wuhan (WIV).

I ricercatori hanno fatto questa scoperta mentre si preparavano a distruggere quattro ceppi di PV conservati presso l’Istituto Pasteur di Parigi dal 1960. Prima di eliminare i patogeni, hanno sequenziato i loro genomi e hanno scoperto che uno dei ceppi, chiamato Glenn, era molto simile al ceppo di polio che ha infettato il bambino cinese nel 2014.

Il virus contratto dal bambino, noto come WIV14, è stato precedentemente studiato dai ricercatori del WIV, che hanno ipotizzato che derivasse da un ceppo chiamato Sabin 3, utilizzato per produrre vaccini antipolio orali. Tuttavia, gli autori del nuovo studio ritengono questa ipotesi improbabile, poiché WIV14 sembra avere un antenato comune molto recente con Glenn.

Questa scoperta ha portato i ricercatori a un altro ceppo chiamato Saukett A, isolato per la prima volta negli Stati Uniti negli anni ’50 e simile sia a Glenn che a WIV14. Dopo aver sequenziato l’intero genoma di Saukett A, hanno scoperto che era quasi identico al ceppo contratto dal bambino a Wuhan nel 2014.

Secondo i ricercatori, è plausibile che l’infezione del 2014 sia stata causata da un ceppo di PV che circolava sessant’anni prima, probabilmente rilasciato da un serbatoio naturale inattivo da decenni o da un’installazione. Anche se il permafrost potrebbe teoricamente fungere da serbatoio, è sospetto che questo caso coinvolga un ceppo gestito da numerose fabbriche in tutto il mondo per produrre il vaccino antipolio iniettabile.

Discutendo delle possibili cause, i ricercatori sottolineano che le normative sulla contenimento dei PV sono state rafforzate solo negli anni 2010, quando in passato i PV erano ampiamente utilizzati per varie attività, come ricerche di base ed educative. È quindi possibile che sversamenti non documentati di PV siano avvenuti da strutture che gestivano questi virus, specialmente quando venivano considerati a basso rischio grazie all’esistenza dei vaccini.

Gli autori dello studio non sono riusciti a risalire alle origini di WIV14, che rimangono ancora sconosciute. Concludono che potrebbe essere emerso dopo che un ceppo di PV rilasciato in qualsiasi parte del mondo aveva già circolato prima di essere campionato in Cina. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Virus Evolution.

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