Le porte dell’inferno sono siti in tutto il mondo che hanno guadagnato questo nome per varie ragioni, che vanno dalla geologia impressionante all’attività vulcanica, all’inaccessibilità estrema. Ecco alcuni esempi di famose porte dell’inferno che suscitano fascino e mistero.
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Porta di Plutone, Turchia
La celebre Porta di Plutone si trova a Pamukkale, nel sud-ovest della Turchia. Questo sito è un ploutonion, un tempio dedicato al dio ctonio Plutone (Ade). Scoperto nel 2013, il tempio presenta un cancello che conduce a una grotta vietata ai visitatori, riservata solo ai sacerdoti. Durante cerimonie all’alba, i tori venivano condotti verso la grotta, dove misteriosamente morivano mentre i sacerdoti rimanevano illesi. Recenti ricerche hanno rivelato la presenza di biossido di carbonio vulcanico nella grotta, spiegando il fenomeno.
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Porta dell’Inferno, Kenya
Il Parco Nazionale di Hell’s Gate in Kenya è noto per la sua bellezza paesaggistica e la diversità della fauna selvatica. La Gola di Ol Jorowa, chiamata la porta per l’inferno, è il cuore del parco, plasmata da processi vulcanici e tettonici. La presenza di geyser e sorgenti calde con acqua vulcanica contribuisce alla vegetazione resistente alle alte temperature.
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Cratere di Darvaza, Turkmenistan
Nel deserto del Karakum, in Turkmenistan, si trova il cratere di Darvaza, una porta per l’inferno creata dall’uomo. Scoperto nel 1971 durante la ricerca di giacimenti di petrolio, il cratere è diventato un’enorme cavità di gas naturale in fiamme. I tentativi di spegnere il fuoco sono falliti, e il cratere brucia da allora, emettendo metano nocivo per l’ambiente circostante.
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Collasso di Batagaika, Siberia
Il Cratere di Batagaika, nell’Estremo Oriente della Russia, è un’imponente caratteristica del terreno causata dal crollo del permafrost dovuto alla deforestazione. Conosciuto come il Cancello per l’Oltretomba, il cratere continua a espandersi ogni anno a causa del cambiamento climatico, con alcuni esperti che ipotizzano un aumento di 10-30 metri all’anno.