Scoperta una specie di pesci dotati di polmoni che vivevano insieme ai dinosauri

Un pesce dipnoo di 210 milioni di anni, trovato nello Zimbabwe, è stato chiamato così in onore di un cacciatore di fossili dilettante, famoso per aver trovato resti di diversi animali durante le sue avventure nell’Africa meridionale: Steve Edwards, che ha prestato il suo nome alla specie Ferganoceratodus edwardsi. Edwards è una guida di safari che, nel tempo libero, va a caccia di fossili, avendo già trovato un nuovo dinosauro e un fitosauro, un rettile ancestrale imparentato con i coccodrilli. F. edwardsi era un contemporaneo dei dinosauri, infatti, nel periodo Triassico, facente parte dei pesci polmonati, che popolano il nostro pianeta da 420 milioni di anni e possono essere trovati fino ai giorni nostri. Come già indica il nome, i dipnoi hanno un modo insolito di respirare: nonostante abbiano una vescica natatoria, come altri pesci ossei, sviluppano un tipo di polmone adattato più avanti nel ciclo di vita, permettendo loro di respirare fuori dall’acqua. La caratteristica era importante per il momento evolutivo in cui i nuotatori del passato migrarono verso la terra, diventando tetrapodi, creature a quattro zampe che diedero origine ai vertebrati terrestri. Il fossile aiuta così la scienza rivelando come funzionava il suo corpo, mostrando come furono le innovazioni biologiche che permisero la terrestrializzazione.

Una di queste caratteristiche è la curiosa capacità di “ibernare” durante i periodi di grande caldo: i dipnoi sono in grado di seppellirsi in tane ricoperte di muco, creando un bozzolo che lascia fuori solo la bocca per respirare. L’animale può rimanere senza acqua né cibo fino a quattro anni in questa posizione, garantendogli la sopravvivenza. Secondo gli scienziati del Museo di Storia Naturale di Londra, che hanno studiato il fossile e lo hanno pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Vertebrate Paleontology , il ritrovamento dimostra che non è necessario essere un paleontologo professionista per fare scoperte importanti per la scienza, dimostrando la importanza della collaborazione civile per la conoscenza umana.