Durante una recente esplorazione subacquea nella porzione meridionale del fiume Nilo, in Egitto, alcuni ricercatori hanno rinvenuto delle preziose incisioni su roccia risalenti all’epoca dei faraoni del Nuovo Regno e del Periodo Tardo. La scoperta è stata fatta nei pressi di Assuan, una delle località più conosciute dell’Alto Egitto. La spedizione è stata effettuata da una squadra di archeologi franco-egiziani impegnati a esplorare l’area che tra il 1960 e il 1970 fu inondata per la costruzione della nota diga di Assuan, che consente all’Egitto di avere una certa indipendenza energetica non legata al consumo di petrolio. Prima dell’inondazione, l’UNESCO aveva cercato di documentare e trasferire i principali reperti archeologici della zona, tra cui il famoso tempio di Abu Simbel, realizzato da Ramses II. Tuttavia, gli esperti dell’epoca non riuscirono a salvare tutti i reperti, un fallimento che portò diversi siti archeologici a finire sommersi sotto l’acqua.
Oggi gli archeologi subacquei stanno cercando di rimediare parzialmente a questo danno, andando alla ricerca dei reperti perduti e di tutti quei siti che non erano ancora conosciuti alla fine degli anni Sessanta. Attualmente la squadra sta cercando di identificare e registrare le iscrizioni e le incisioni sopravvissute, avvalendosi dei geroglifici che a volte emergono vicino alle incisioni, ha dichiarato il Ministero egiziano del turismo e delle antichità. Per raggiungere questo obiettivo, gli archeologi stanno esaminando l’intera superficie del sito tramite la fotogrammetria, una tecnica utilizzata da alcuni sviluppatori di videogiochi per rappresentare fedelmente la superficie degli edifici e dei reperti storici, attraverso la cattura di decine di fotografie per creare modelli digitali. Le iscrizioni finora scoperte appartengono a Amenhotep III (che regnò circa dal 1390 al 1352 a.C.), a Thutmose IV (che regnò circa dal 1400 al 1390 a.C.), a Psammetico II (che regnò circa dal 595 al 589 a.C.) e a Apries (che regnò circa dal 589 al 570 a.C.). Attualmente il ministero della cultura egiziana non ha comunicato quali informazioni contengano le iscrizioni. Ha solo chiarito che sono in buono stato di conservazione e che si trovano in un’area che potrebbe celare altri preziosi ritrovamenti.