La Storia di Google e la Sua Evoluzione nel Mercato Tecnologico
Dalla sua nascita come start-up fondata da studenti nel 1998, Google ha intrapreso un percorso di crescita straordinario, trasformandosi in un colosso tecnologico di portata globale. Nel 2025, la sua società madre, Alphabet, si è affermata come un vasto conglomerato multinazionale, diventando una delle aziende più preziose al mondo. Gran parte della sua espansione è avvenuta attraverso lo sviluppo interno, ma Alphabet ha anche ampliato il proprio impero mediante acquisizioni strategiche. Tra queste, nomi di grande rilievo come Android, DoubleClick e YouTube. Dalla sua fondazione, l’azienda ha acquisito 267 aziende, consolidando così la sua posizione di leader in numerosi mercati digitali, tra cui la ricerca online, i browser, la pubblicità digitale, i sistemi operativi mobili e l’intermediazione.
Google Search: Il Motore di Ricerca Dominante
Google Search si è affermato come il motore di ricerca più utilizzato a livello globale, detenendo una quota di mercato che si attesta al 78% per gli ultimi dieci anni. Questa predominanza ha attirato l’attenzione delle agenzie antitrust, le quali hanno il compito di garantire la concorrenza leale nel mercato. Sebbene il possesso di una posizione di mercato dominante non sia di per sé illegale, l’uso di pratiche non meritorious per mantenere tale posizione lo è. Le preoccupazioni riguardo all’uso di pratiche anticoncorrenziali da parte di Google sono aumentate, specialmente in relazione alla protezione e all’ampliamento della sua influenza nei mercati digitali chiave.
Le Sanzioni della Commissione Europea e il Digital Markets Act
Tra il 2017 e il 2018, la Commissione Europea ha inflitto a Google sanzioni per oltre 8 miliardi di euro per abuso di posizione dominante in settori cruciali. Attualmente, è in fase di conclusione un quarto procedimento che riguarda il comportamento di Google nel mercato della tecnologia pubblicitaria. Nel 2022, l’Unione Europea ha introdotto il Digital Markets Act (DMA), un nuovo strumento legislativo concepito per affrontare il potere di mercato consolidato delle piattaforme digitali. Questo atto normativo regola il comportamento delle aziende gatekeeper, con l’obiettivo di rendere i mercati più competitivi per i concorrenti e più equi per gli utenti.
Le Reazioni Internazionali e le Tensioni Commerciali
A pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove regole di condotta del DMA per Alphabet, prevista per marzo 2024, la Commissione Europea ha avviato il primo procedimento di non conformità. Questo procedimento ha lo scopo di verificare se Google Search continui a favorire i servizi di Alphabet rispetto a quelli dei concorrenti. L’amministrazione Trump ha criticato le normative europee, considerandole come restrizioni non tariffarie. È importante notare che l’ambito di applicazione di queste norme è limitato ai servizi offerti in Europa e non si estende a come Google operi negli Stati Uniti, dove vigono le leggi antitrust statunitensi.
Le Cause Antitrust e le Prospettive Future
La Federal Trade Commission e il Dipartimento di Giustizia hanno avviato cause antitrust contro Google, la maggior parte delle quali è ancora in attesa di giudizio. Nel 2020, il Dipartimento di Giustizia ha presentato due cause antitrust separate contro Google, con una sentenza di colpevolezza nel 2024. Attualmente, il giudice Amit P. Mehta sta valutando le misure correttive appropriate, mentre il Dipartimento di Giustizia ha ribadito la sua richiesta di smembrare Google. La seconda causa contro Google è ancora in attesa di giudizio e presenta accuse simili a quelle oggetto dell’indagine della Commissione Europea.
Conclusioni sulle Tensioni tra Europa e Stati Uniti
La situazione attuale presenta il potenziale per un’ulteriore escalation di tensioni, con il rischio di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti. Tuttavia, la disputa sulla regolamentazione tecnologica non sembra riguardare questioni antitrust sostanziali. L’Europa, a differenza degli Stati Uniti, non ha equivalenti a Big Tech, e la Commissione Europea appare determinata a far rispettare le sue normative antitrust e il DMA. Le prime decisioni di non conformità contro Apple e Meta ai sensi del DMA sono attese a breve, e le eventuali sanzioni potrebbero rimanere al di sotto del limite massimo del 10% del fatturato globale annuale di un’azienda.