Trapianto di fegato di maiale geneticamente modificato
Recenti studi hanno dimostrato che un fegato di maiale geneticamente modificato, trapiantato in un paziente umano, ha funzionato normalmente per l’intera durata dello studio, senza segni di rigetto. Questo trapianto, effettuato su una persona in morte cerebrale, è stato condotto da un team di esperti della Fourth Military Medical University in Cina. I medici coinvolti, tra cui Kai-Shan Tao e Zhao-Xu Yang, hanno monitorato il fegato per dieci giorni, durante i quali ha svolto le sue funzioni metaboliche fondamentali. Questo rappresenta un passo significativo nella ricerca sui trapianti, aprendo nuove possibilità per i pazienti affetti da malattie epatiche avanzate.
Innovazioni nel campo dei trapianti di organi
Questo trapianto di fegato di maiale è il primo documentato in una pubblicazione scientifica sottoposta a revisione paritaria, offrendo nuove speranze a pazienti in attesa di trapianto. “Questo rappresenta il primo caso al mondo di un trapianto di fegato di maiale geneticamente modificato in un essere umano in morte cerebrale”, ha affermato Rafael Matesanz, esperto di trapianti. Questo esperimento cruciale potrebbe aprire nuove strade per la sostituzione temporanea di organi vitali, come il fegato, fino a quando non si renda disponibile un donatore umano.

Tao et al., Nature, 2025
La sfida della scarsità di organi donatori
La scarsità di organi donatori è un problema significativo per i pazienti in attesa di trapianto. Una possibile soluzione è il xenotrapianto, che prevede l’uso di organi prelevati da animali geneticamente modificati come ponte temporaneo. Gli studi clinici su questa metodologia hanno mostrato risultati promettenti. Nel 2023, un fegato di maiale geneticamente modificato è stato attaccato esternamente a un paziente in morte cerebrale per tre giorni. Inoltre, esperimenti con reni di maiale hanno registrato progressi significativi, dimostrando un funzionamento normale dopo il trapianto.

Tao et al., Nature, 2025
Le complessità del trapianto di fegato
Le funzioni epatiche sono più complesse rispetto a quelle renali, rendendo il trapianto di fegato una sfida ardua. Non tutti gli scienziati credevano possibile un’operazione di questo tipo, a causa del rischio di una forte risposta immunitaria. Tuttavia, il team di Tao ha trapiantato con successo un fegato di maiale geneticamente modificato, apportando sei modifiche genetiche per ridurre il rischio di rigetto. Queste modifiche hanno incluso la rimozione di geni responsabili del rigetto iperacuto e l’inserimento di geni umani per migliorare la compatibilità dell’organo.
Dettagli sul trapianto ausiliario
È importante notare che il trapianto non ha comportato la rimozione del fegato originale del paziente, ma è stato eseguito un trapianto ausiliario. Il fegato di maiale è stato posizionato in un’altra area della cavità addominale, collegato e monitorato. Lo studio è stato interrotto dopo dieci giorni su richiesta della famiglia, ma durante questo periodo il fegato ha mantenuto la sua funzionalità. Il sistema immunitario del paziente non ha rigettato l’impianto, grazie all’uso di immunosoppressori mirati.
Prospettive future per il xenotrapianto
Sebbene il paziente avesse ancora il proprio fegato funzionante, è difficile determinare se il fegato di maiale possa fornire un’adeguata funzionalità in caso di insufficienza epatica. Questo aspetto rappresenta un tema di ricerca per il futuro. Dallo studio emerge che le modifiche genetiche hanno contribuito a prevenire il rigetto iperacuto, suggerendo che il xenotrapianto possa essere un’opzione praticabile per ulteriori esplorazioni.
Conclusioni sulla ricerca scientifica
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Nature, segna una pietra miliare nel campo del xenotrapianto epatico. Iván Fernández Vega, esperto di neuropatologia, ha commentato che la qualità del lavoro è alta, sia in termini di rigore scientifico che di caratterizzazione clinica. Sebbene i risultati non possano essere generalizzati, rappresentano un passo promettente per i pazienti con insufficienza epatica in attesa di un trapianto umano.

Tao et al., Nature, 2025