Il Pianeta e i Suoi Oceani
Il nostro pianeta è avvolto da un vasto oceano che copre il 71% della sua superficie. Considerando l’elevazione media della terraferma, ci troviamo a circa 3.000 metri sotto il livello del mare. Questa immensa distesa marina rimane in gran parte sconosciuta e poco esplorata. Tuttavia, l’iniziativa globale Seabed 2030, sostenuta dalla Nippon Foundation e dal GEBCO, si propone di cambiare questa situazione. L’obiettivo ambizioso è mappare l’intero fondo oceanico entro la fine di questo decennio.
Le Sfide della Mappatura Oceanica
Affrontare una sfida di tale portata presenta numerose difficoltà, tra cui:
- Problematiche tecniche
- Questioni finanziarie
- Complessità politiche
Mappare la maggior parte degli oceani in cinque anni può sembrare un’impresa titanica, ma ci sono sviluppi promettenti. Recentemente, un approccio innovativo ha portato alla raccolta di nuovi dati di mappatura costiera in 14 paesi, coprendo un’area totale di 217.560 chilometri quadrati, con una risoluzione media di 100 metri.
Innovazioni nella Mappatura
Il lavoro è stato condotto dalla Greenwater Foundation, con il supporto di Caladan Oceanic, guidata da Victor Vescovo. In acque con buona visibilità, la mappatura avviene utilizzando la luce naturale fino a una profondità di 30 metri. Tradizionalmente, questo processo richiede imbarcazioni o aerei, metodi spesso dispendiosi. Tuttavia, è stata adottata una tecnica innovativa chiamata batimetria derivata da satellite (SDB), che sfrutta i dati satellitari per generare mappe dettagliate.
Risultati e Prospettive Future
Solo nell’ultimo anno, sono stati mappati un quarto di milione di chilometri quadrati a un costo di circa 2 dollari per chilometro quadrato. In acque poco profonde, i fasci sonar hanno una portata limitata, rendendo la mappatura tramite nave poco pratica. Al contrario, un satellite può coprire vaste aree in un colpo solo. I dati raccolti sono stati condivisi con i paesi interessati e con i gruppi di Seabed 2030.
Il Ruolo di Victor Vescovo
Victor Vescovo, noto esploratore, ha dedicato molto tempo alla mappatura del fondo marino. È famoso per aver stabilito record di esplorazione, tra cui la prima immersione nel punto più profondo di tutti e cinque gli oceani. Durante la preparazione della spedizione Five Deeps, ha scoperto che la posizione esatta del punto più profondo di quattro oceani era sconosciuta, evidenziando la necessità di mappare ampie porzioni degli oceani.
Obiettivi e Importanza della Mappatura
Vescovo ha concentrato i suoi sforzi sulla riduzione dei costi per mappare il restante 74% del fondo marino sconosciuto. La mappatura delle aree costiere tramite satelliti ha dimostrato di essere efficace. Per le zone oceaniche più profonde, Vescovo propone l’uso di veicoli automatizzati per mappare il fondo marino in acque con profondità tra 30 e 500 metri.
Benefici per il Bene Comune
Vescovo sottolinea l’importanza di questa mappatura non solo per il valore economico, ma anche per il bene comune. La sua visione include:
- Prevenzione di incidenti tra navi e ostacoli sottomarini
- Mappatura delle correnti oceaniche
- Analisi delle aree di marea per la modellazione climatica
Questi beni comuni, sebbene difficili da finanziare, potrebbero diventare accessibili se i costi venissero ridotti a livelli sostenibili.
Il Futuro della Mappatura Oceanica
Attualmente, ci sono circa 300 milioni di chilometri quadrati di fondo marino non mappato. Ridurre il costo della mappatura a pochi dollari per chilometro quadrato rende questa impresa molto più realizzabile. Vescovo ha ribadito che la questione economica è centrale, sottolineando che la superficie di Marte e della Luna è meglio mappata rispetto al fondo marino. Grazie all’integrazione di tecnologie come l’automazione e l’apprendimento automatico, potremmo finalmente colmare questo divario.
Sebbene cinque anni possano sembrare un periodo insufficiente per completare la mappatura del fondo oceanico, la realizzazione della prima mappa globale potrebbe non essere più un obiettivo irraggiungibile.