Scoperte sulle Nubi Molecolari e la Formazione Stellare
Recenti studi hanno portato alla creazione delle prime mappe tridimensionali delle nubi molecolari in fase di formazione stellare, situate vicino al buco nero supermassiccio Sagittarius A* (Sgr A*) al centro della Via Lattea. Questa ricerca innovativa ha rivelato l’interazione tra le eruzioni passate di Sgr A* e il gas circostante, fornendo nuove informazioni sul ruolo di queste nubi nella formazione delle stelle e nell’evoluzione galattica.
Mappare le Regioni di Formazione Stellare
Un team di ricercatori dell’Università del Connecticut ha realizzato le prime mappe 3D delle nubi di gas in formazione stellare, esplorando aree estreme della nostra galassia. Hanno analizzato eventi di eruzione storici dal buco nero Sgr A*, in un ambiente caratterizzato da:
- Temperature elevate
- Densità di gas elevate
- Movimenti turbolenti del gas
Le eruzioni di raggi X generate da Sgr A* interagiscono con le nubi molecolari vicine, illuminando vari strati di queste formazioni dense di gas, dove avviene la nascita di nuove stelle.
Innovativa Tomografia a Raggi X
La ricercatrice Danya Alboslani e la dottoressa Samantha Brunker hanno sviluppato un metodo innovativo di tomografia a raggi X per creare mappe tridimensionali delle nubi molecolari “Stone” e “Sticks”. Queste rappresentazioni sono le prime mai realizzate per il Centro Galattico. I risultati sono stati presentati durante il 245° incontro della American Astronomical Society (AAS).

La Via Lattea come Laboratorio Cosmico
La Zona Molecolare Centrale (CMZ) della Via Lattea offre un’opportunità unica per studiare processi astrofisici. Comprendere la nostra galassia aiuta a trarre conclusioni su galassie lontane. Alboslani sottolinea che:

- Le eruzioni di raggi X di Sgr A* hanno interagito con le nubi molecolari nella CMZ
- Le nubi assorbono i raggi X e li riemettono, permettendo l’analisi delle aree più dense del gas molecolare
Decodificare i Misteriosi Segnali a Raggi X
Il lavoro di Alboslani si concentra sulla nube molecolare “Stone”, mentre Brunker studia “Sticks”. Utilizzando dati dell’Osservatorio a Raggi X Chandra, i ricercatori hanno creato modelli tridimensionali delle nubi. Battersby spiega che:
- Il metodo di tomografia a raggi X consente di misurare la terza dimensione della nube
- I raggi X illuminano sezioni della nube nel tempo, permettendo di calcolare la dimensione spaziale
Un Nuovo Modo per Ricostruire il Passato
Alboslani e Brunker hanno integrato dati provenienti dall’Array Submillimetrico e dall’Osservatorio Spaziale Herschel. Questi dati aiutano a limitare la durata degli eventi di eruzione a raggi X. Brunker afferma che:
- Le strutture “mancanti” nei dati a raggi X possono fornire informazioni sulla durata delle eruzioni
- Il modello ha indicato che l’eruzione a raggi X non è durata più di 4-5 mesi
Svelare i Segreti della Formazione Stellare
Le osservazioni tridimensionali offrono una comprensione più dettagliata della fisica della formazione stellare. Battersby sottolinea che:
- Queste scoperte pongono vincoli sulla geometria del Centro Galattico
- Le eruzioni passate di Sgr A* sono domande centrali nell’astrofisica moderna
Il Futuro della Mappatura Astrofisica 3D
Metodi innovativi come la modellazione delle nubi molecolari in 3D forniscono nuove informazioni sulle condizioni favorevoli alla formazione stellare. Alboslani evidenzia che:
- Nuovi strumenti e telescopi offriranno una risoluzione più alta per studi futuri
- La ricerca storica può rivelare nuove informazioni sugli oggetti celesti
Riferimenti
- Brunker, S. W., et al. (2025). 3D MC I: La tomografia a raggi X inizia a svelare la struttura 3D di una nube molecolare nel centro della nostra Galassia. Astrofisica > Astrofisica delle Galassie. arXiv:2501.07717
- Alboslani, D., et al. (2025). 3D MC II: Gli echi a raggi X rivelano una nube molecolare irregolare nella CMZ. Astrofisica > Astrofisica delle Galassie. arXiv:2501.07669
Questa ricerca ha ricevuto supporto finanziario dalla NASA e da altre istituzioni accademiche.