La verità nascosta dietro il Red Dye No 3: un rischio per la salute pubblica

Il divieto del colorante alimentare controverso negli Stati Uniti e le implicazioni sulla salute

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, insieme alla sua amministrazione uscente, ha reso noto mercoledì l’intenzione di vietare il Red Dye No 3, un colorante alimentare e farmaceutico controverso da tempo associato al rischio di cancro negli animali. Questo colorante, noto anche come Red 3, è attualmente presente in quasi 3.000 prodotti alimentari negli Stati Uniti, come riportato dall’Environmental Working Group, un’organizzazione ambientalista senza scopo di lucro.

La Food and Drug Administration (FDA) sta revocando le autorizzazioni per l’uso del FD&C Red No 3 nei cibi e nei farmaci, come indicato in un documento del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani pubblicato mercoledì nel Federal Register. Questa decisione è stata presa in risposta a una petizione presentata nel novembre 2022 dal Center for Science in the Public Interest (CSPI) e da altri gruppi di difesa, che hanno invocato la Clausola Delaney, la quale impone il divieto di coloranti dimostrati essere cancerogeni per gli esseri umani o gli animali.

La FDA vieta finalmente il colorante alimentare rosso bandito in tutto il mondo
La decisione deriva da una petizione presentata nel novembre 2022.
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È importante sottolineare che la FDA aveva già stabilito nel 1990 che il Red 3, conosciuto anche come eritrosina, doveva essere vietato nei cosmetici a causa del suo legame con il cancro alla tiroide nei ratti maschi. Tuttavia, nonostante questa decisione, il colorante ha continuato ad essere utilizzato nei cibi, in particolare nell’industria alimentare. Ad esempio, i produttori di ciliegie marasche hanno impiegato il Red 3 per mantenere il caratteristico colore rosso dei loro prodotti. Inoltre, è presente in numerose caramelle, snack, prodotti a base di frutta e farmaci, come evidenziato da una ricerca condotta su DailyMed, un database governativo.

I produttori che utilizzano il FD&C Red No 3 nei cibi e nei farmaci avranno tempo fino al 15 gennaio 2027 o al 18 gennaio 2028, rispettivamente, per riformulare i loro prodotti, come stabilito dalla FDA. Nonostante il legame con il cancro riscontrato nei ratti, la FDA ha sottolineato che non ci sono prove sufficienti per confermare un simile rischio per gli esseri umani, citando differenze nei meccanismi ormonali tra le specie e livelli di esposizione notevolmente inferiori nelle persone.

Oltre alla cancerogenicità, alcune ricerche hanno evidenziato possibili effetti neurocomportamentali dei coloranti alimentari sintetici, in particolare sul Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) nei bambini. Studi condotti in California nel 2021 hanno indicato che i coloranti alimentari sintetici possono influenzare negativamente il comportamento dei bambini e che la sensibilità a tali sostanze varia da individuo a individuo.

La FDA vieta finalmente il colorante alimentare rosso bandito in tutto il mondo
Il Rosso No 3 è attualmente utilizzato in quasi 3.000 prodotti alimentari negli Stati Uniti.
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Gli Stati Uniti hanno impiegato più tempo rispetto ad altre economie principali per agire sul Red 3. L’Unione Europea ha vietato l’uso di questo colorante nel 1994, seguita da Giappone, Cina, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda. Carl Tobias, ex consulente legale della FDA e attuale professore all’Università di Richmond, ha sottolineato la necessità di una maggiore tempestività nelle decisioni dell’agenzia per proteggere la salute pubblica.

Il CSPI ha accolto con favore la decisione della FDA di vietare il Red 3 e ha espresso la speranza che ciò possa portare a ulteriori azioni contro altre sostanze chimiche dannose presenti nei cibi. Secondo Thomas Galligan, uno scienziato del CSPI, i coloranti alimentari non forniscono alcun valore nutrizionale e sono utilizzati esclusivamente per rendere i cibi più attraenti.

Il CSPI ha inoltre chiesto all’amministrazione entrante del presidente eletto Donald Trump di adottare misure più rigorose per proteggere i consumatori, come limiti più stringenti per metalli pesanti come piombo, arsenico e cadmio nei cibi destinati ai bambini.

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