Il vulcano Bárðarbunga, situato in Islanda e noto per la sua grandezza, ha recentemente attirato l’attenzione a causa di un’intensa attività sismica nella regione. Il 14 gennaio 2025, più di 130 terremoti hanno colpito l’area in un arco di cinque ore, con il più forte che ha raggiunto una magnitudo di 5,1. Questo sciame sismico ha sollevato preoccupazioni riguardo a una possibile eruzione imminente, dato che l’attività del vulcano è considerata tra le più significative dagli eventi del 2014, quando il Bárðarbunga ha causato la più grande eruzione in Islanda negli ultimi 300 anni.
Il sistema vulcanico Bárðarbunga è uno dei più attivi dell’Islanda e si estende per circa 190 chilometri lungo la zona vulcanica orientale. Il vulcano principale, che raggiunge i 2.009 metri di altezza, è coperto da un ghiacciaio e la sua caldera, un’area di circa 65 chilometri quadrati, è anch’essa ghiacciata. L’eruzione più recente è avvenuta tra agosto 2014 e febbraio 2015, quando una fessura si è aperta a nord-est della caldera e ha prodotto un vasto campo di lava, noto come Holuhraun, che ha coperto un’area più grande dell’isola di Manhattan e ha rilasciato gas tossici.
L’attività sismica attuale è il segno di un possibile risveglio del vulcano, ma gli esperti avvertono che prevedere l’esito esatto dell’eruzione è complicato, poiché la situazione può evolversi in vari scenari. Una delle possibilità è che l’eruzione possa avvenire all’esterno della caldera, simile all’eruzione del 2014, ma non si esclude la possibilità di un’eruzione sotto il ghiacciaio, che potrebbe causare esplosioni violente e inondazioni glaciali.
L’Icelandic Met Office (IMO) sta monitorando attentamente la situazione, ma ha sottolineato che, data la grandezza e la complessità del sistema vulcanico, non è possibile prevedere con certezza come si svilupperà l’attività del Bárðarbunga. Gli scienziati continueranno a seguire l’evoluzione della situazione per fornire aggiornamenti in tempo reale.
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