Trovate prove di uno strano rituale preistorico praticato per secoli

Trovate prove di uno strano rituale preistorico praticato per secoli

Uno studio condotto su un sito preistorico in Italia, Masseria Candelaro, ha rivelato una pratica rituale unica legata ai defunti. Il sito, risalente al VI millennio a.C., ha mostrato che un mucchio di teschi umani, provenienti principalmente da uomini, è stato depositato al centro del villaggio. I resti, raccolti in un arco di tempo di circa due secoli, erano principalmente crani e mandibole, rotti e usati frequentemente. Questo comportamento suggerisce che i crani non fossero trattati con cura, ma piuttosto manipolati attivamente come parte di un rituale, forse esposti o conservati come oggetti di significato speciale.

Le analisi isotopiche dei resti hanno indicato che queste persone provenivano principalmente dalla zona interna della regione. Gli scavi precedenti avevano suggerito che i crani fossero stati raccolti da diverse generazioni, e nuovi studi hanno confermato che la raccolta avveniva con una frequenza di circa un cranio ogni decennio. La pratica di conservare e utilizzare i crani sembrava essere relativamente comune in altri villaggi della zona, con resti simili trovati anche attorno ad abitazioni e spazi pubblici. I crani probabilmente venivano maneggiati e passati tra i membri della comunità, suggerendo un forte legame simbolico con la memoria e il culto degli antenati.

Questa tradizione è particolarmente interessante perché rappresenta una forma di interazione con i defunti che durava per lungo tempo, a differenza di altre pratiche funerarie dell’epoca. L’uso attivo delle ossa, piuttosto che la semplice sepoltura, indica che gli abitanti di Masseria Candelaro attribuivano un valore significativo alle ossa umane, che venivano trattate come oggetti rituali o simbolici. La scoperta ha ampliato la comprensione delle tradizioni funerarie e rituali nel Neolitico italiano, suggerendo che i crani non solo venivano utilizzati per scopi religiosi o simbolici, ma erano anche elementi fisici di una memoria collettiva che si trasmetteva attraverso le generazioni.

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