Scopri perché l’AFSCA sconsiglia di mangiare il tuo albero di Natale

L'avviso insolito dell'agenzia alimentare belga e le ragioni dietro la decisione

Durante la conclusione della stagione festiva, l’agenzia alimentare del Belgio ha emesso un avviso di salute pubblica piuttosto insolito: evitate di consumare il vostro albero di Natale. Questo avviso è stato motivato da una situazione particolare che ha coinvolto la città di Gand, nota per il suo impegno ambientalista nella regione settentrionale delle Fiandre.

La situazione a Gand

La città ha pubblicato consigli sul riciclo dei conifere, suggerendo addirittura di utilizzare gli aghi degli alberi per preparare burro aromatizzato, ispirandosi agli esempi provenienti dalla Scandinavia.

La risposta dell’AFSCA

Tuttavia, la risposta dell’agenzia federale belga per la sicurezza della catena alimentare, AFSCA, è stata categorica: gli alberi di Natale non devono essere considerati parte della catena alimentare. Questo perché non è possibile garantire la sicurezza del consumo degli alberi di Natale, sia per gli esseri umani che per gli animali, a causa della probabile presenza di pesticidi utilizzati nella loro coltivazione. Inoltre, la presenza di ritardanti di fiamma sui alberi potrebbe rappresentare un rischio grave, anche fatale, per chi li consuma, senza che i consumatori possano facilmente identificare se gli alberi sono stati trattati con tali sostanze.

fattoria di alberi di Natale
Gli alberi coltivati non possono essere garantiti privi di pesticidi.
Dave Michuda/Unsplash

Conclusioni importanti

In definitiva, ci sono diverse ragioni che sconsigliano fortemente di considerare gli alberi di Natale come cibo, come ha sottolineato l’agenzia. Di fronte a queste considerazioni, la città di Gand ha modificato il suo post originale, cambiando il titolo da “Mangia il tuo albero di Natale” a “Gli Scandinavi mangiano i loro alberi di Natale”. Questo episodio insolito ha evidenziato l’importanza di prestare attenzione a ciò che si consuma e di non sottovalutare i potenziali rischi legati a pratiche alimentari non convenzionali.

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