L’Antartide, soltanto 90 milioni di anni fa, presentava un paesaggio completamente diverso rispetto a quello attuale. Al posto delle imponenti calotte di ghiaccio e dei ghiacciai che la caratterizzano oggi, sembra che fosse una terra ricca di foreste pluviali paludose dominata da felci e alberi di conifere.
Nel 2020, gli scienziati dell’Istituto Alfred Wegener in Germania e dell’Imperial College di Londra hanno fatto una scoperta straordinaria prelevando un campione di nucleo nell’Antartide occidentale, a circa 900 chilometri dal Polo Sud. Questo antico campione di suolo, datato circa 90 milioni di anni fa, conteneva radici, polline e spore ben conservati, testimonianza di un passato ricco di vegetazione.
La sorprendente conservazione di questa foresta preistorica rivela un’Antartide molto diversa da come ce la immaginiamo oggi. Nonostante i lunghi inverni di totale oscurità, sembra che la vita vegetale prosperasse in modo straordinario in quel periodo. La Professoressa Tina van de Flierdt, co-autrice dello studio presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Ingegneria dell’Imperial College, ha sottolineato che le foreste pluviali temperate paludose crescevano vicino al Polo Sud, suggerendo un clima più caldo di quanto ci si potesse aspettare.
Durante il medio Cretaceo, circa 90 milioni di anni fa, le temperature medie erano intorno ai 12 °C e l’Antartide ospitava una foresta pluviale temperata simile a quelle attuali della Nuova Zelanda. Questo periodo è stato il più caldo degli ultimi 140 milioni di anni, con livelli del mare estremamente alti, circa 170 metri sopra il livello attuale.
Il Cretaceo medio è noto come l’apice dei dinosauri, un’epoca in cui molte specie, tra cui il Tyrannosaurus e il Triceratops, prosperavano, con i dinosauri che abitavano persino l’Antartide.
Nonostante le notti polari di 4 mesi, i dinosauri e altre creature di grandi dimensioni sembravano adattarsi a questo ambiente estremo, forse migrando in inverno o sviluppando meccanismi di sopravvivenza unici.
Oggi, l’Antartide non è nota per la sua ricca vegetazione, ma negli ultimi anni si sono osservati cambiamenti. Solo due specie di piante vascolari sono native della regione, ma più di 100 specie non native, tra cui l’erba da prato, si sono diffuse a causa dell’aumento delle temperature.
Nonostante i recenti cambiamenti climatici, l’Antartide rimane prevalentemente coperta da ghiaccio, rendendo improbabile un ritorno a una foresta lussureggiante nel prossimo futuro. Tuttavia, questa scoperta ci ricorda che il nostro pianeta è in costante evoluzione e che poche cose rimangono immutate nel corso del tempo.
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