Può sembrare un paradosso, ma i vulcani, con le loro colate di lava incandescente, sono in grado di raffreddare il pianeta. Questo effetto è dovuto ai gas rilasciati durante le grandi eruzioni, in particolare l’anidride solforosa, che riflette la luce solare impedendole di raggiungere la superficie terrestre. Un caso emblematico avvenne nel 1800, quando una misteriosa eruzione abbassò la temperatura globale di circa 1°C. Dopo secoli di speculazioni, gli scienziati hanno finalmente individuato il responsabile: il vulcano Zavaritskii, nascosto sull’isola remota di Simushir, nell’arcipelago delle Isole Curi
Un enigma risolto con la scienza moderna
Il mistero dell’eruzione è stato svelato grazie a un’indagine internazionale guidata dal vulcanologo William Hutchison dell’Università di St. Andrews, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
Un raro caso di geoingegneria naturale
L’eruzione del Zavaritskii non fu solo spettacolare, ma causò conseguenze globali. I gas solforosi rifletterono la luce solare per anni, raffreddando le temperature e provocando carestie devastanti, soprattutto nell’emisfero settentrionale. Questo effetto collaterale involontario rappresenterà una sorta di “geoingegneria naturale” molto diversa dai progetti artificiali pensati oggi per mitigare il riscaldamento globale.
Una lezione per il futuro
La difficoltà nell’individuare il Zavaritskii mette in luce quanto sia complesso monitorare fenomeni naturali di questa portata, specialmente se avvengono in aree remote e in epoche prive di tecnologie satellitari. Questo ci pone davanti a una domanda cruciale: siamo pronti per affrontare una futura eruzione di simile intensità?
“Ci sono molti vulcani come il Zavaritskii nel mondo, e prevedere quando e dove si verificherà la prossima grande eruzione è estremamente difficile”, avverte Hutchison. “Come scienziati e come società, dobbiamo avere una risposta internazionale per ridurre i danni e affrontare gli effetti economici e sociali di un evento del genere.”
La lezione del Zavaritskii ci ricorda che la natura ha il potere di cambiare il destino del nostro pianeta. Sta a noi imparare a conviverci, pianificando con saggezza per proteggere il futuro della Terra e delle generazioni che verranno.
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Credito immagine: Oleg Dirksen