Plutone e Caronte: la storia di un ”bacio” tra il pianeta nano e la sua luna più grande

Plutone e Caronte, legati da un antico scontro celeste, rivelano un'affascinante storia di collisioni e attrazioni gravitazionali, svelando nuovi misteri sulle origini del Sistema Solare esterno.

L’incontro tra Plutone e la sua luna Caronte, distante e fredda coppia cosmica, racconta una storia di collisioni e attrazioni gravitazionali che affascina gli studiosi. Un nuovo studio suggerisce che i due corpi celesti si siano uniti miliardi di anni fa in uno scontro che non li ha distrutti, ma li ha legati in un’intima danza orbitale.

A differenza della teoria tradizionale secondo cui Caronte sarebbe nato da un impatto gigantesco simile a quello che diede origine alla Luna terrestre, i ricercatori hanno scoperto uno scenario più poetico: un “bacio e cattura”. Secondo lo scienziato planetario Adeene Denton, dell’Università dell’Arizona, questa dinamica vede due corpi scontrarsi, restare uniti brevemente e poi separarsi per orbitare insieme in equilibrio stabile.

Una danza glaciale nel cuore del Sistema Solare Esterno

Plutone e Caronte, più piccoli e freddi rispetto alla Terra e alla Luna, sono costituiti da roccia e ghiaccio. I modelli tradizionali non spiegavano del tutto l’origine della loro relazione gravitazionale e l’orbita quasi perfettamente allineata. Tuttavia, tenendo conto della loro composizione e della resistenza dei materiali, i ricercatori hanno simulato una collisione che ha preservato le caratteristiche dei due corpi.

Invece di frammentarsi in detriti, Plutone e Caronte sarebbero rimasti relativamente intatti. Come i due lobi dell’oggetto Arrokoth – un altro binario di contatto nel Sistema Solare esterno – si sarebbero temporaneamente uniti per poi separarsi, mantenendo la propria individualità. Le simulazioni mostrano che questa interazione ha portato i due corpi alla loro distanza attuale e alla loro forma orbitale, replicando con precisione le caratteristiche osservate.

Un legame gravido di implicazioni cosmiche

La cosa straordinaria è che i parametri del modello non solo spiegano la cattura di Caronte, ma riproducono perfettamente l’orbita attuale,” afferma Erik Asphaug, scienziato planetario dell’Università dell’Arizona. Questo scenario non solo amplia la nostra comprensione delle interazioni planetarie, ma rivela quanto siano diversificate e affascinanti le storie di formazione dei corpi celesti.

Plutone e Caronte non sono solo testimoni di un impatto antico: la loro evoluzione geologica è stata profondamente influenzata da questo evento. Il calore generato dall’impatto e le forze di marea successive potrebbero aver modellato le intricate caratteristiche della superficie di Plutone, fornendo agli astronomi nuovi spunti per esplorare il passato di questo mondo remoto.

Un universo da svelare

La scoperta sottolinea quanto sia cruciale considerare le proprietà fisiche dei corpi celesti per comprendere appieno i processi che governano l’Universo. La relazione tra Plutone e Caronte è un esempio straordinario di come la danza gravitazionale possa generare mondi complessi e unici. In questo vasto teatro cosmico, ogni incontro racconta una storia che ci avvicina un po’ di più al cuore del mistero dell’Universo.

Fonte:

https://www.nature.com/articles/s41561-024-01612-0