Il segreto della felicità: essere single o sposati? La scienza risponde

Uno studio europeo svela il legame tra felicità, relazioni amorose e contesto culturale, offrendo spunti per migliorare il benessere dei single.

Il sogno di sposarsi affascina molti cuori solitari, mentre chi è già sposato spesso si interroga su una via d’uscita. Ma chi è davvero più felice? Un nuovo studio, condotto dall’Università di Brema in Germania e pubblicato sulla prestigiosa rivista Psychological Science, getta luce su questa annosa questione, analizzando la soddisfazione di vita in diversi contesti relazionali.

I ricercatori hanno coinvolto ben 77.000 persone di età superiore ai 50 anni provenienti da tutta Europa, esplorando cinque indicatori chiave della personalità e del benessere:

  • Apertura all’esperienza
  • Coscienziosità (ossia disciplina e attenzione)
  • Estroversione
  • Affabilità (gentilezza e tatto nei rapporti umani)
  • Nevroticismo (inteso come instabilità emotiva)

Le relazioni rendono più felici?
I risultati dello studio parlano chiaro: le persone in una relazione attuale sono, in generale, più soddisfatte della propria vita rispetto ai single. Tuttavia, il quadro è più complesso di quanto sembri. Gli studiosi hanno analizzato tre diverse categorie di single: chi non ha mai convissuto con un partner, chi non si è mai sposato e chi non ha mai avuto una relazione a lungo termine.

Chi non ha mai vissuto un amore duraturo ha riportato punteggi significativamente più bassi in termini di estroversione, apertura e soddisfazione generale rispetto ai single attualmente senza legami, che a loro volta risultano meno soddisfatti rispetto a chi vive in coppia.

Il peso della cultura e della religione
Un elemento rilevante emerso dallo studio è il ruolo del contesto culturale e religioso. Nei paesi in cui il matrimonio è considerato un valore centrale, i single tendono a sperimentare livelli di felicità inferiori rispetto a chi vive in contesti più laici e tolleranti verso lo stato civile.

Le donne single brillano di più
L’analisi per genere e fasce d’età rivela un dato interessante: le donne single mostrano una maggiore soddisfazione rispetto agli uomini single, mentre gli individui più anziani sembrano affrontare la condizione di solitudine con maggiore serenità rispetto ai single di mezza età.

Un messaggio di speranza
Secondo Júlia Stern, autrice principale dello studio, i single possono trovare una felicità crescente col passare del tempo, ma il divario rispetto alle persone sposate rimane significativo. Stern sottolinea l’importanza di promuovere il benessere dei single, soprattutto tra i più anziani, attraverso programmi di socializzazione e supporto emotivo.

Le persone che rimangono single per tutta la vita affrontano sfide uniche, ed è nostro compito prendercene cura,” ha dichiarato Stern. Tra le proposte, l’idea di creare reti che favoriscano l’incontro tra individui con personalità affini, aiutandoli a costruire legami significativi.

In conclusione, lo studio ci invita a riflettere su quanto le relazioni – o la loro assenza – influiscano sulla nostra felicità, spingendoci a immaginare nuovi modi per costruire una vita appagante, indipendentemente dal nostro stato civile.

Fonte:

https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/09567976241286865