Archeologi trovano sepoltura del Neolitico unica nel suo genere con sconcertanti modifiche ossee

Archeologi trovano sepoltura del Neolitico unica nel suo genere con sconcertanti modifiche ossee

Gli archeologi hanno recentemente scoperto una sepoltura preistorica “unica” nel sito di Jiahu, nella Cina settentrionale, che contiene i resti di un bambino con segni insoliti sulle ossa. La sepoltura risale al Neolitico antico, circa 6.000 a.C., ed è stata trovata insieme a due altri individui in una sepoltura multipla. I resti del bambino, che si stima avesse tra gli 8 e i 10 anni al momento della morte, mostrano segni di tagli, graffi e possibili incisioni sugli arti inferiori, suggerendo che il corpo fosse stato sottoposto a modifiche forse dovute a pratiche rituali. Questi segni potrebbero essere legati a riti funebri mai documentati prima in Cina nel periodo Neolitico, potenzialmente collegati alla sofferenza del bambino o alla preparazione del corpo per la vita nell’aldilà.

Il bambino, probabilmente malato al momento della morte (forse affetto da scorbuto o malnutrizione), è stato sepolto con diversi oggetti, tra cui un flauto d’osso. La sepoltura M511, che si trova in una zona centrale del sito di Jiahu, è vicina a altre sepolture con reperti insoliti, come una fossa contenente sonagli di tartaruga e uno strumento in osso a forma di forchetta, che potrebbero essere stati utilizzati in rituali. Gli autori dello studio suggeriscono che i segni sulle ossa potrebbero essere stati fatti per liberare il bambino dalle sue sofferenze o per la preparazione di utensili in osso, simili a quelli trovati nel sito.

Questa sepoltura è diversa da altre sepolture di bambini nella stessa area, poiché il trattamento riservato al bambino è stato “nascosto” e distintivo, portando gli studiosi a considerare che il bambino fosse stato oggetto di pratiche funerarie particolari. Questo caso rappresenta il primo esempio documentato di modificazione umana sui resti di un bambino in un periodo così antico del Neolitico cinese, e offre una nuova prospettiva sulle pratiche funerarie e rituali dell’epoca.

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