La sifilide, una malattia che ha avuto origine nelle Americhe prima dell’arrivo di Colombo, si diffuse rapidamente in Europa grazie al colonialismo europeo, diventando una pandemia globale. Nel 1495, durante la campagna italiana di Carlo VIII di Francia, un’epidemia misteriosa e letale interruppe bruscamente le operazioni militari, lasciando dietro di sé un alto numero di vittime e sopravvissuti con gravi menomazioni fisiche e mentali. Questo evento è considerato dagli storici come il primo caso documentato di sifilide.
Le origini della sifilide sono state a lungo oggetto di dibattito. Molti studiosi hanno ipotizzato che il contatto con nuove terre e popolazioni durante le prime spedizioni nelle Americhe abbia scatenato l’emergere della malattia. Tuttavia, recenti scoperte archeologiche in Europa hanno portato alcuni esperti a credere che la sifilide potesse già essere presente nel continente prima dell’arrivo di Colombo. La teoria colombiana, che suggerisce un’origine americana della sifilide, ha ottenuto un certo sostegno ma rimane oggetto di controversia.
Recenti studi condotti da esperti come Kirsten Bos e Johannes Krause hanno analizzato antichi genomi della famiglia della sifilide recuperati da ossa archeologiche in diverse regioni delle Americhe. Queste ricerche hanno rivelato che le Americhe erano un centro di antica diversità per le malattie treponemali, che includono la sifilide, il pian e il bejel. Questi dati supportano l’ipotesi di un’origine americana per la sifilide e i suoi parenti conosciuti.
Analisi dei genomi antichi
L’analisi dei genomi antichi ha permesso di tracciare le linee evolutive di queste malattie e di confermare che le Americhe erano un serbatoio di diversità genetica per la famiglia della sifilide prima dell’arrivo degli europei. L’introduzione della sifilide in Europa intorno al tardo XV secolo ha probabilmente contribuito all’epidemia che si diffuse in tutto il continente nel XVI secolo, facilitata dalle reti di traffico umano create durante l’era coloniale.
Ricerca in corso
La ricerca continua a esplorare le origini e la diffusione della sifilide, utilizzando il DNA antico come preziosa risorsa per comprendere meglio la storia di questa malattia. Le scoperte archeologiche e genetiche stanno contribuendo a ridefinire la narrazione attorno alla sifilide e alle malattie treponemali, offrendo nuove prospettive sulla loro evoluzione e diffusione nel corso dei secoli.
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