Nel sito di scavo di Hierakonpolis nell’Alto Egitto è stata rinvenuta una tomba di élite contenente antiche pecore sepolte. Questo ritrovamento costituisce la più antica testimonianza conosciuta di esseri umani che deliberatamente modificavano le corna del bestiame.
Le pecore maschi rinvenute presentavano chiare evidenze di deformazioni artificiali delle corna. Questa pratica, diffusa in Africa anche ai giorni nostri, rappresenta la più antica prova fisica diretta di tale procedura e la prima volta in cui è stata osservata nelle pecore del continente.
Le pecore in questione appartenevano a una varietà estinta con corna a spirale che crescevano naturalmente lateralmente dalla testa degli animali. Tuttavia, tre di esse avevano subito un’alterazione delle corna in modo che puntassero dritte verso l’alto, mentre un’altra presentava una deformazione parziale. La quinta pecora aveva le corna completamente rimosse, mentre la sesta conservava le corna nella loro forma naturale.
Le tracce sulle corna suggeriscono che gli antichi Egizi le legassero insieme con corde, mentre i fori nelle ossa del cranio indicano che i pastori rompevano i cranii dei giovani animali per far crescere le corna in posizione eretta.
Secondo Bea De Cupere, archeozoologa presso il Royal Belgian Institute of Natural Sciences, questa pratica potrebbe essere stata utilizzata dagli antichi Egizi come dimostrazione di potere sulla natura o potrebbe avere avuto un significato ritualistico.
Hierakonpolis, risalente al 3700 a.C., era una città di grande importanza nell’Alto Egitto, con tombe sia di persone comuni che di élite. Il sito archeologico presentava una vasta varietà di animali, suggerendo di essere stato il più antico esempio conosciuto di un “zoo” dell’epoca.
Le pecore con le corna modificate sono state trovate esclusivamente nel cimitero di élite, dove si sono riscontrate differenze significative rispetto ad altre pecore presenti nel sito. Gli esami dentali e delle ossa hanno rivelato che queste pecore erano più vecchie e più grandi, suggerendo che potessero essere state castrate per renderle più docili.
Si ipotizza che la deformazione delle corna potesse servire a rendere le pecore di élite più impressionanti di quelle comuni, come simbolo di potere e status sociale.
L’archeozoologo Wim Van Neer suggerisce che l’élite potesse voler mostrare il proprio potere tenendo animali esotici e selvatici, tra cui pecore con corna particolarmente grandi e modificate. Si ipotizza che queste pecore potessero essere state modellate per assomigliare agli addax del Sahara o potessero essere coinvolte in rituali, anche se al momento si tratta solo di speculazioni.
Questo ritrovamento rappresenta non solo la prima testimonianza di deformazione deliberata delle corna nelle pecore, ma anche il più antico esempio conosciuto, risalente a circa 5.700 anni fa. Studi futuri potrebbero contribuire a svelare i motivi e le modalità con cui gli antichi Egizi praticavano questa procedura, così come a chiarire l’evoluzione delle pecore con corna a spirale e il loro sostituirsi con le pecore con corna a mezzaluna ‘ammon’. La ricerca è stata pubblicata nel Journal of Archaeological Science.
Links: