Un recente studio condotto dai ricercatori del Karolinska Institutet ha utilizzato l’Intelligenza Artificiale per valutare l’età cerebrale di 739 anziani in salute, rivelando l’importante impatto dello stile di vita e delle condizioni di salute sull’invecchiamento del cervello. I risultati di questa ricerca, pubblicati su Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association il 20 dicembre, forniscono interessanti spunti sulle relazioni tra fattori vascolari dannosi, come l’infiammazione e livelli elevati di zucchero nel sangue, e l’aspetto “giovane” o “vecchio” dei cervelli.
In Svezia, dove più di 20.000 persone ricevono una diagnosi di demenza ogni anno, con la malattia di Alzheimer che rappresenta la maggior parte dei casi, l’attenzione si sta spostando verso la comprensione di come la salute e lo stile di vita possano influenzare l’invecchiamento cerebrale.
Anna Marseglia, ricercatrice presso il Dipartimento di Neurobiologia, Scienze dell’Assistenza e della Società del Karolinska Institutet, sottolinea l’importanza di studiare i fattori che possono aumentare la resilienza del cervello contro i processi patologici legati all’invecchiamento.
Il team di ricerca ha reclutato 739 settantenni cognitivamente sani, di cui il 52% erano donne, dalla coorte H70 di Göteborg in Svezia.
Attraverso scansioni MRI dei loro cervelli, i ricercatori hanno stimato l’età biologica cerebrale utilizzando un algoritmo basato sull’Intelligenza Artificiale, sviluppato per essere accurato, robusto e potenzialmente utilizzabile anche in ambito clinico in futuro. Le immagini cerebrali sono state integrate con campioni di sangue per misurare lipidi, glucosio e infiammazione, mentre i partecipanti hanno svolto test cognitivi e fornito informazioni sui loro stili di vita e condizioni mediche.
I risultati hanno rivelato che l’età cerebrale media stimata per entrambi i sessi era di 71 anni, ma che esistevano differenze significative legate a fattori come il diabete, l’ictus, la malattia delle piccole arterie cerebrali e l’infiammazione, che erano associati a cervelli dall’aspetto più vecchio.
Al contrario, uno stile di vita sano, incluso l’esercizio fisico regolare, era correlato a cervelli dall’aspetto più giovane. Questo sottolinea l’importanza di mantenere sani i vasi sanguigni per proteggere il cervello, ad esempio mantenendo stabili i livelli di glucosio nel sangue.
Le prossime direzioni della ricerca si concentreranno sulle differenze tra i cervelli di donne e uomini riguardo ai fattori che influenzano l’invecchiamento cerebrale, esplorando non solo i determinanti biologici ma anche le influenze socioculturali.
Un nuovo studio mirerà a comprendere come la salute sociale, l’interazione sociale, la connettività, il supporto, il sonno e lo stress possano influenzare la resilienza cerebrale, con particolare attenzione ai fattori di salute delle donne.
Questo studio, intitolato “Età cerebrale biologica e resilienza in individui di 70 anni cognitivamente sani”, è stato supportato da diverse sovvenzioni e non ha riportato conflitti di interessi tra i ricercatori coinvolti.
La ricerca si propone di gettare nuova luce sui meccanismi che regolano l’invecchiamento cerebrale e potrebbe avere importanti implicazioni per lo sviluppo di strategie preventive e terapeutiche per le malattie neurodegenerative.
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