Gli adulti più anziani, contrariamente a quanto si pensasse, sono in grado di prendere rischi e resistere alla manipolazione tanto quanto i più giovani, con pratica e tempo. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università SWPS ha rivelato che gli anziani sono più propensi a prendere rischi di quanto si credesse e dimostrano una notevole capacità di resistere alla manipolazione, sfidando così gli stereotipi comuni su questa fascia d’età.
In Polonia, come in molti altri paesi, si sta verificando un invecchiamento della popolazione. Secondo i dati dell’Istituto di Statistica polacco (GUS), entro il 2023 il numero di persone di 65 anni e più ha superato i 7,5 milioni, rappresentando oltre il 20% della popolazione. Questo cambiamento demografico è significativo poiché gli anziani devono spesso affrontare decisioni cruciali legate alle finanze e alla salute.
Le ricerche passate sulle capacità decisionali degli anziani hanno prodotto risultati contrastanti. Mentre alcuni studi li dipingono come avversi al rischio e facilmente manipolabili, altri offrono una prospettiva diversa. Lo studio dell’Università SWPS rompe con queste narrazioni, fornendo prove che gli adulti più anziani non solo sono disposti a correre rischi ma sono anche abili nel prendere decisioni in situazioni di incertezza.
Il documento “Effetto dell’età sulla suscettibilità all’effetto attrattivo nella presa di decisioni rischiose sequenziali”, pubblicato su Ageing and Society, si è concentrato sulla suscettibilità degli anziani all’effetto attrattivo, noto anche come effetto decoy o effetto di dominanza asimmetrica. Gli scienziati hanno esaminato anche come la presa di decisioni in situazioni rischiose cambi con l’età, conducendo due esperimenti: uno online con 357 partecipanti e uno di laboratorio con 173 partecipanti, divisi per fasce d’età.
I risultati sono stati sorprendenti: sebbene gli anziani fossero più propensi a prendere rischi rispetto ai giovani, entrambi i gruppi erano ugualmente capaci di resistere alla manipolazione legata all’effetto attrattivo. Inizialmente, gli anziani hanno commesso più errori in situazioni con possibili conseguenze finanziarie e sociali, ma hanno imparato e migliorato il loro processo decisionale attraverso la pratica, impiegando più tempo rispetto ai giovani.
Questo dimostra che, sebbene l’invecchiamento possa influenzare la velocità di elaborazione delle informazioni, non compromette la capacità di prendere decisioni o difendersi dalla manipolazione. La scoperta che la capacità di apprendimento è simile tra gli anziani e i giovani ha cambiato radicalmente la percezione sulle funzioni cognitive nell’invecchiamento, evidenziando un processo di adattamento anziché di declino.
Le osservazioni dei ricercatori forniscono un’idea sul funzionamento cognitivo degli anziani e suggeriscono che la capacità decisionale nella tarda età potrebbe essere più complessa di quanto si pensi comunemente. Questi risultati hanno importanti implicazioni per contrastare gli stereotipi legati all’età, suggerendo che gli anziani spesso non necessitano di protezione nelle scelte, ma di tempo e opportunità per familiarizzare con nuove situazioni.
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