L’iceberg A23a, il più grande del mondo, ha subito una significativa diminuzione delle sue dimensioni nel corso del 2023, passando da 4.400 km², a novembre a circa 2.750 km² a dicembre. Questo iceberg si è staccato dalla piattaforma di ghiaccio Filchner-Ronne vicino alla Penisola Antartica nel 1986, ma è rimasto incagliato nel Mare di Weddell per oltre tre decenni. Nel 2020, a causa di scioglimento sottomarino, l’iceberg si è staccato dal fondale marino, iniziando a muoversi verso nord lungo la costa orientale della Penisola Antartica.
Nel suo viaggio, A23a è rimasto intrappolato per mesi in una corrente oceanica chiamata Colonna di Taylor, che lo ha fatto ruotare lentamente in senso antiorario a una velocità di circa 15 gradi al giorno. Tuttavia, a dicembre 2023, l’iceberg è riuscito finalmente a liberarsi da questa corrente e ha iniziato a dirigersi verso l’Oceano Antartico, con la rotta che lo porta verso la Georgia del Sud.
A23a ha detenuto il titolo di iceberg più grande del mondo per gran parte degli ultimi 30 anni, sebbene altri iceberg, come l’A68 nel 2017 e l’A76 nel 2021, abbiano temporaneamente reclamato questo primato. L’iceberg più grande mai registrato è stato l’Iceberg B-15, che si staccò dalla piattaforma di ghiaccio di Ross nel 2000 e aveva una superficie di circa 11.000 km2.
Anche se A23a continua a essere il più grande iceberg attualmente esistente, il suo futuro è incerto. Si prevede che, mentre si muove verso acque più calde, l’iceberg si frammenterà e si scioglierà. Gli scienziati, in particolare quelli del British Antarctic Survey, stanno monitorando attentamente il suo viaggio per studiare l’impatto degli iceberg giganti sugli ecosistemi marini e sul ciclo del carbonio.
Questi iceberg, infatti, possono influenzare la vita marina nelle acque che attraversano, fornendo nutrienti e creando ecosistemi più produttivi in zone altrimenti meno fertili. I ricercatori stanno raccogliendo campioni d’acqua lungo la rotta dell’iceberg per analizzare l’effetto di A23a sulla biodiversità e sul bilancio del carbonio nell’oceano. L’Antartide, nel frattempo, sta perdendo ghiaccio più velocemente che mai, con un aumento significativo del tasso di perdita di ghiaccio negli ultimi decenni.