Un esemplare della balena più rara del pianeta, la balena dal becco di Bahamonde, è stato rinvenuto senza vita su una spiaggia in Nuova Zelanda, offrendo un’opportunità unica alla scienza. I nativi Maori dell’Isola del Sud, considerandola un “taoka” (tesoro), hanno collaborato con gli scienziati per studiare questo straordinario mammifero marino.
Un tesoro raro riemerso dal mare
Conosciuta scientificamente come Mesoplodon traversii, la balena dal becco di Bahamonde è così rara che solo sei esemplari sono stati confermati finora, nessuno dei quali vivo. Il 4 luglio scorso, il Dipartimento di Conservazione della Nuova Zelanda ha ricevuto la segnalazione di una balena morta nella città di pescatori di Boca Taieri, rimanendo sorpreso di trovarsi di fronte a un esemplare di cinque metri.
Collaborazione tra Maori e scienziati
Sebbene la morte di questa balena rappresenti una tragedia per la specie, ha anche offerto una preziosa opportunità di studio. Rachel Wesley, capo dell’assemblea tribale della regione, ha dichiarato che è la prima volta che un esemplare di questa specie viene sezionato dalla scienza. La collaborazione tra gli scienziati occidentali e i Maori, che unisce conoscenze ancestrali e moderne, è stata senza precedenti.
“I nostri giovani hanno guidato il processo, supportati da esperti Maori di Ngāti Wai, Hori Parata e suo figlio Te Kaurinui. Lavorando con loro e apprendendo dai leader della scienza occidentale, possiamo rivitalizzare l’antica conoscenza Maori e sviluppare un sistema di comprensione da tramandare alle future generazioni,” ha affermato Wesley.
Scoperte eccezionali
Durante l’autopsia, è stato scoperto che questa specie possiede piccoli denti vestigiali nella parte superiore della mascella, considerati resti evolutivi. Le balene di Bahamonde mostrano anche un sistema digestivo complesso, con ben nove camere dello stomaco, a differenza delle quattro del capodoglio. In queste camere sono stati rinvenuti becchi di calamari, lenti oculari, vermi parassiti e parti di organismi ancora da identificare.
Un legame con la tradizione
L’esemplare è stato chiamato Ōnumia in onore del luogo del ritrovamento, la foce del fiume Taiari. Questa pratica di collegare gli animali all’ambiente è una tradizione Maori che rafforza il legame tra la fauna e il territorio.
Questa scoperta non solo amplia la nostra conoscenza delle balene dal becco di Bahamonde, ma dimostra anche l’importanza di combinare conoscenze tradizionali e scientifiche per svelare i segreti della natura.
Credit foto: Te Rūnanga o Ōtākou/Te Papa Atawhai DC/UoO
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