Bacàn è una piccola striscia di sabbia situata al largo delle coste di Venezia, che in passato emergeva dalla laguna solo durante l’estate, quando le acque si ritiravano. Tuttavia, grazie alle barriere anti-inondazione Mose, che proteggono Venezia dalle mareggiate, l’isola è diventata abitabile tutto l’anno. La barriera, che è stata inaugurata nel 2020, ha non solo impedito che Bacàn venisse sommersa, ma ha anche contribuito a mantenerla stabile, poiché accelera il flusso di acqua nella laguna e favorisce l’afflusso di sabbia che rinforza l’isolotto. In inverno, quando le mareggiate erano un tempo una minaccia, la barriera ha impedito l’erosione dell’isola.
Bacàn, che misura circa 250 metri di lunghezza e 10 metri di larghezza, è diventata un rifugio tranquillo per i veneziani, che ora possono sfuggire al caos del turismo che invade la città. L’isolotto è caratterizzato da una nuova vegetazione che offre opportunità per attività all’aperto, come la caccia ai molluschi, e permette ai residenti di godersi un po’ di sole lontano dalla folla. Giovanni Cecconi, un ingegnere che ha lavorato al progetto Mose, ha osservato che Bacàn sta evolvendo in un ecosistema nuovo, dimostrando come la laguna possa adattarsi positivamente agli interventi umani.
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. Alcuni esperti temono che le barriere anti-inondazione stiano alterando l’equilibrio naturale della laguna, poiché impediscono l’afflusso di limo, un elemento essenziale per le paludi che circondano Venezia. Queste paludi sono cruciali per la lotta contro il cambiamento climatico, poiché assorbono grandi quantità di carbonio. Le modifiche apportate dalla barriera potrebbero pertanto avere un impatto negativo su queste aree vitali.
Mentre Venezia continua a soffrire per l’innalzamento del livello del mare e per il turismo di massa, Bacàn rappresenta un esempio di come la città stia cercando di adattarsi e proteggersi. Per ridurre l’afflusso di turisti, Venezia ha introdotto misure come il divieto di ingresso per grandi gruppi e l’introduzione di una tassa di ingresso per i visitatori giornalieri. Nonostante queste iniziative, molti residenti sono preoccupati che non siano sufficienti per affrontare i problemi a lungo termine che minacciano la città.
Per Bacàn, il futuro dipenderà dalla capacità di mantenere il segreto del suo fascino, evitando che venga invasa da turisti e da attività commerciali che potrebbero compromettere la sua tranquillità. Cecconi, infatti, ha sottolineato che è fondamentale evitare lo sviluppo di strutture turistiche invasive, come chioschi o hotel di lusso, che potrebbero trasformare l’isola in un’ulteriore attrazione turistica.