Il potenziale rivoluzionario degli endocannabinoidi nel contrastare la dipendenza da oppiacei

Uno studio rivela come potenziare gli endocannabinoidi possa cambiare il futuro della gestione del dolore

Un recente studio condotto dalla Weill Cornell Medicine ha evidenziato che potenziare l’endocannabinoide 2-AG nel cervello potrebbe rappresentare una strategia efficace per contrastare la dipendenza da oppiacei, mantenendo al contempo i benefici nel sollievo dal dolore. I ricercatori hanno utilizzato il composto chimico JZL184 in esperimenti condotti su topi, aprendo la strada a possibili trattamenti più sicuri per la gestione del dolore.

Gli endocannabinoidi e i recettori cannabinoidi

Gli endocannabinoidi sono sostanze chimiche prodotte naturalmente dal corpo umano e svolgono un ruolo fondamentale nell’interazione con i recettori cannabinoidi presenti in tutto l’organismo. Questi recettori sono coinvolti nella regolazione di importanti funzioni fisiologiche come l’apprendimento, la memoria, le emozioni, il sonno, la risposta immunitaria e l’appetito.

Effetti degli endocannabinoidi sugli oppiacei

Secondo gli esperti della Weill Cornell Medicine, l’aumento degli endocannabinoidi potrebbe ridurre le proprietà addictive degli oppiacei come la morfina e l’ossicodone, preservandone al contempo gli effetti antidolorifici. Gli oppiacei, comunemente prescritti per alleviare il dolore, possono creare dipendenza poiché oltre a ridurre la percezione del dolore, inducono anche una sensazione di euforia.

Risultati dello studio e prospettive future

Il team di ricerca, in collaborazione con il Centro per la Salute Mentale dei Giovani presso il NewYork-Presbyterian, ha pubblicato i risultati dello studio preclinico sulla rivista Science Advances. Questo studio potrebbe aprire la strada a nuove terapie che, se integrate in un regime di trattamento con oppiacei, potrebbero mirare a ridurre l’aspetto ricompensativo di tali farmaci, offrendo così nuove prospettive nel campo della gestione del dolore e della dipendenza da oppiacei.

Neuroni del Mesencefalo che Coesprimono il Recettore Mu degli Oppioidi e il Recettore Cannabinoidi 1
Questa immagine al microscopio confocale mostra i neuroni del mesencefalo (rossi) che coesprimono il recettore mu degli oppioidi (Oprm1, bianco) e il recettore cannabinoidi 1 (Cnr1, verde). L’interazione di questi due percorsi di ricompensa nelle regioni cerebrali potrebbe essere coinvolta nella riduzione degli effetti ricompensanti degli oppioidi.
Laboratorio Rajadhyaksha

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